Un carnevale non solo di maschere e carri
| di Rosalia TancrediHanno deciso di chiamare il loro gruppo “I per grazia ricevuta” e hanno debuttato il 5 febbraio, ad Ascea Capoluogo con la commedia “Quanno Berta filava…filava Vambaredda”, un adattamento dal libro “Finestra aperta su Ascea” del prof. Antonio Rizzo.
L’idea di creare un piccolo gruppo teatrale è di una giovane asceota, Maria Cardillo, amante del teatro e appassionata di recitazione, regista e protagonista della commedia interpretata in occasione delle manifestazioni carnevalesche e svoltasi nel Palazzo Ricci qualche giorno fa.
Gli attori, tutti giovani non professionisti, si sono cimentati in una piccola impresa che comporta fatica, impegno, passione e perché no anche un po’ di coraggio, e con tanta buona forza di volontà e con la consapevolezza che si sarebbero divertiti lavorando insieme, hanno saputo far sorridere…e non poco…tutti i presenti in sala.
Hanno ideato la scenografia, i costumi e le caricature dei diversi personaggi e hanno regalato al pubblico uno spaccato di vita vissuta, capace di far rivivere la quotidianità dell’Ascea di un po’ di anni fa, quando ancora ci si radunava intorno ad un camino per raccontarsi le storie e si filava la lana di una vicina di casa per alleviarle il lavoro, quando il sostentamento proveniva dalla terra e le donne restavano in casa giornate intere ad aspettare i mariti, quando si pronunciava spesso questa frase “Quanno Berta filava…” per indicare l’impossibilità del verificarsi di un evento o la lontananza dalla sua realizzazione.
Un video con filmati degli anni ’80 e l’intervento del prof. Rizzo hanno reso ancor più nitide le immagini dei tempi che furono ed emozionato chi a quei tempi era bambino e non vedeva l’ora di travestirsi per partecipare alla sfilata.
E’ stata questa commedia in dialetto asceoto ad aprire la quattro giorni tutta dedicata al Carnevale, curata dall’associazione “Carnevale asceoto e per le tradizioni”, con il patrocinio del “Comune di Ascea”, in collaborazione con la “Pro Loco” di Ascea e l’associazione “I Focei”.
Ben due giorni hanno visto protagonisti i carri (nove in totale), molti dei quali imperniati su tematiche politico – sociali attuali, altri capaci di far sognare soprattutto i più piccoli attraverso i personaggi di fiabe e racconti, altri ancora realizzati proprio per omaggiare le donne, per ricordare quanto importante fosse quella festa a loro dedicata e caduta quest’anno nello stesso giorno del più chiassoso e allegorico Carnevale.
Non è mancata nemmeno la tappa di miss Carnevale d’Italia e d’Europa svoltasi presso la discoteca “La Buca di Bacco”, durante la quale diverse fanciulle cilentane hanno sfilato tra balli e canti.
Gli organizzatori hanno dunque cercato di dar vita ad un evento che potesse essere utile anche dal punto di vista turistico, per diversificare e destagionalizzare l’offerta, ideato come un mini pacchetto – vacanza per turisti a breve raggio provenienti dall’interland salernitano e campano, racconta il presidente della Pro Loco, Giancarlo Avossa.
Il tentativo è stato quello di invogliare a visitare Ascea anche quando non è il mare ad attrarre, il risultato è stato quello di una buona partecipazione da parte di residenti e non, sebbene non sono mancate critiche e dissapori in merito alle classifiche finali, che si auspica saranno soltanto vettori per una crescita collettiva e un miglioramento sociale.
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