Dia: un bilancio positivo quello del 2009
| di Vincenzo Di Santo«Il nostro compito – ha detto De Salvo – è quello di leggere, tracciare, scoprire le dinamiche che legano i fatti criminali. Evitare l’insorgere di nuovi gruppi, reprimere l’azione di chi invece da anni cerca di controllare il malaffare». Ultima importate operazione quella Pannello, conclusa lo scorso giugno, e che portò allo smantellamento del clan Maisto.
«Clan che stava tentando di gestire tutti i traffici illeciti nel salernitano» ha detto De Salvo. A Luigi Maisto gli uomini della Dia ci arrivano indagando sull’omicidio di Donato Stellato. Si cerca di capire come si muovono gli storici clan camorristici salernitani e si arriva alla scoperta dell’emergere di nuovi gruppi, fatti di giovani, «a volte anche troppo giovani», che amano fare clamore.
L’aggressione a Matteo D’Amato, il delitto Cesarano, gli agguati subiti da Stellato e Petrone, le dichiarazioni del pentito Castagna hanno dato alla Dia la possibilità di comprendere e disegnare gli scenari della camorra in città. «Importante l’attività repressiva – ha spiegato De Salvo – ma fondamentale è anche riuscire ad aggredire i patrimoni delle organizzazioni criminali». Risultati importanti sono stati raggiunti anche in questo settore.
Poi alla Dia spetta anche il compito di vigilare negli appalti pubblici di grosso interesse. Costante ed attento resta il controllo sui lavori della Salerno Reggio Calabria.
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