Aumento dei ricoveri per virus respiratori nei bambini: «Attenzione alle fasce più deboli»

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Aumento dei ricoveri per virus respiratori nei bambini: «Attenzione alle fasce più deboli»

I ricoveri di bambini con virus respiratori e sintomi simil-influenzali sono in aumento al presidio ospedaliero Ruggi di Salerno. Un fenomeno che, seppur non ancora in stato di criticità, sta suscitando preoccupazione. Dopo una leggera flessione durante le festività natalizie, dovuta alla chiusura delle scuole, i casi sono tornati a crescere con l’inizio del nuovo anno. Il primario di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, Carolina Mauro, ha spiegato che attualmente sono circa 1300 i bambini di età inferiore ai 4 anni, residenti nella provincia, alle prese con i virus stagionali. Questi bambini manifestano principalmente sintomi da raffreddamento, come tosse, naso che cola e febbre, ma non si tratta di influenza vera e propria.

L’influenza, infatti, si caratterizza per una febbre superiore ai 38°C, seguita spesso da brividi e stanchezza, con sintomi respiratori e talvolta gastrointestinali. Tuttavia, quest’anno i medici registrano un aumento delle sindromi simil-influenzali, dovute a virus respiratori diversi dall’influenza classica, che stanno circolando in modo più incisivo.

Nonostante i ricoveri non abbiano ancora raggiunto livelli allarmanti, gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione ai bambini al di sotto dei 5 anni, soprattutto quelli sotto i 2 anni, che potrebbero manifestare complicazioni più gravi, come difficoltà respiratorie e disidratazione. In questi casi, il ricorso al medico curante è fondamentale per evitare l’esposizione ai contagi nei reparti di pronto soccorso.

Tra i virus più temuti, in particolare, figura il virus respiratorio sinciziale (Rsv), responsabile delle bronchioliti nei neonati, una patologia che può portare a gravi complicazioni respiratorie, come l’insufficienza respiratoria. Il virus provoca un’infiammazione delle vie respiratorie che ostacola la respirazione, colpendo principalmente i più piccoli. I neonati sotto i sei mesi sono particolarmente vulnerabili, e il virus Rsv è la principale causa di ricovero nei reparti di terapia intensiva in inverno.

Una buona notizia arriva sul fronte della prevenzione: da quest’anno è disponibile un farmaco basato su anticorpi monoclonali, che rappresenta un’importante innovazione nella lotta contro la bronchiolite. Questo trattamento aiuta a neutralizzare il virus sinciziale, riducendo il rischio di gravi complicazioni nei bambini a rischio.

Gli esperti invitano a non abbassare la guardia e a proseguire con le campagne di vaccinazione, poiché la diffusione dei virus respiratori è difficile da prevedere, e i cambiamenti climatici potrebbero accelerare la diffusione delle infezioni.

In questo scenario, la prudenza resta fondamentale: è necessario un monitoraggio attento della salute dei più piccoli, evitando il più possibile situazioni di contagio, specialmente nei contesti ospedalieri e nei luoghi affollati.

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