“Qui Milano, capitale immorale infinita, giù a sud più dura la vita, mentre qui da noi cambia solo la facciata: nord, ma è il sud dell’Europa”, cantavano i Timoria nel ’97 in “Sudeuropa”: bisogna abbattere quelle barriere di diversità che in realtà non esistono se non nelle ingiuste verità per la volontà di penalizzare.
C’era una volta un corso d’acqua che scorreva tutto l’anno, si chiamava Calore. Non è l’inizio di una favola ma la realtà dei fatti che da circa un trentennio interessa l’arteria idrica più suggestiva dell’alto Cilento. Il Calore è stato costretto a diventare part-time. Effetto della crisi?
“Da dove ti arriva, o Palinuro, un desiderio così empio? Insepolto tu vedrai le acque Stigie e il crudele fiume delle Eumenidi e raggiungerai la riva senza aver ricevuto l’ordine di Caronte? Non sperare che le decisioni degli dei si possano mutare pregando. Afferra riconoscente queste parole, conforto della tua dura sorte”.
In questi giorni il Gal “Cilento Regeneratio” sarà impegnato alla divulgazione del Piano di Sviluppo Locale, informando il territorio su iniziative e bandi. Inoltre, gli incontri, organizzati nei comuni aderenti al Gal, saranno il tramite per accogliere eventuali proposte ed iniziative.
Briganti, banditi, rivoluzionari: chi sono costoro? Spesso la storia li etichetta come la parte vinta, forse a ragione. Malviventi? No: rivoluzionari. “Banditi” ci può stare, ma nell’ottica di “scontri e resoconti”. Risvolti insurrezionali politici e sociali, di questo si sono macchiati.
Partita dal 12 gennaio l’iniziativa “scuola in chiaro” che ha lo scopo di garantire maggiore trasparenza agli istituti scolastici. Sul sito del ministero la “carta d’identità”di ogni scuola.
Scampato al mare, Palinuro raggiunge la terra, e qui, scambiato per un mostro, viene assassinato. Enea, accortosi della sua mancanza, intraprende invano le sue ricerche e non avendo esito alcuno, presume la sua morte. È ora Palinuro in balia del destino, vagando tra le anime degli insepolti e qui incontra Enea.
Dopo greci, lucani, barbari, uomini, arrivano i romani. Paestum, che di greci fu dominio, poi passò ai lucani e nel 273 a.C. infine ai romani. Le flotte navali pestane divennero “socii” dei romani. Non sorte diversa ebbe la “fu Elea” che con i romani divenne Velia.
Approvate dalla giunta regionale le “Linee guida di dimensionamento della rete scolastica e di programmazione dell’offerta formativa 2012/2013”.
Dopo aver parlato di “sirene”, il viaggio nei luoghi del mito accostati all’odierno Cilento, fa tappa ancora una volta sulla costiera nostrana, aggrappandosi ad un lembo di terra che punge il mare: è capo Palinuro.
Castelnuovo Cilento, piccolo borgo medievale arroccato su una collina, ospiterà la manifestazione “La Befana vien di notte…”. L’appuntamento è previsto per giovedì 5 gennaio, alle ore 18:00 in piazza Municipio, per la gioia di tutti i bambini e per chiudere in allegria le festività natalizie.
Stupito dovette apparire lo sguardo dei primi visitatori che approdarono su questa terra; e stupito il loro animo dovette costatare le meraviglie di questo angolo sperduto e poco noto alle civiltà antiche.
È difficile immaginare il paesaggio cilentano che si presentava agli occhi delle genti circa mille anni fa, ed è difficile ricostruire con esattezza, non tanto le vicende storiche, quanto la conformazione geografica del territorio.
Terza parte del viaggio nel Cilento e nelle sue origini, questo è la volta della mitica Paestum, l’antica città cara a Poseidone.
Continua il viaggio tra le tradizioni del Natale nel Cilento. Questa volta è Piaggine a mostrarci la sua tradizione…. Le focare.
Oltre alle solite e ben note usanze legate al Natale, quali i rituali cristiani, i ricchi pranzi con le annesse preparazioni gastronomiche, di non poco conto è la simbologia, radicate nel lontano passato, che addita significati diversi agli elementi vegetali.
Continua il viaggio nel tempo. Prima delle grandi civiltà… Prima dell’avvento della venuta dei popoli antichi, e prima ancora che diventasse parte di quella “Magna Grecia” che tanto ha influito su questa terra…
Con l’arrivo delle prime nevicate in questo tardivo periodo freddo, il Calore gioisce: finalmente le prime precipitazione hanno fatto si che dal Cervati ridiscenda l’acqua dando vita ad un suggestivo paesaggio che placa sia l’animo che lo sguardo.
Iniziamo un nuovo percorso. Cilento, mare e montagna, storia e leggenda, tradizioni, usi e costumi, sapori e saperi… Ogni settimana una puntata, un percorso per imparare a conoscere meglio la nostra terra.
Ad Agropoli, il nuovo anno avrà inizio con la comicità di Simone Schettino e la musica degli Audio 2 e Povia. All’interno del programma natalizio della cittadina cilentana, si inserisce l’evento che darà il benvenuto al 2012 .
La mostra foto-documentaria, allestita presso i locali comunali del piccolo borgo cilentano, ha messo in campo un percorso storico-culturale, in cui è stato possibile scorgere le tappe fondamentali di quei tre cilentani di Monteforte: i fratelli Domenico, Donato e Patrizio.
Ad Ostigliano sarà possibile ripercorre le tappe di quei “tre briganti”, passati alla storia come “la banda Capozzoli”. Un evento che ben si inserisce, per la sua tematica, all’interno dell’apparato culturale di questa terra.
L’evento, organizzato da persone del posto, volto alla salvaguardia ed alla tutela del territorio, tramite la rivalutazione della cultura locale, è un momento importante per rivivere le nostre radici. Abbiamo chiesto il significato di tale iniziativa a coloro che hanno reso possibile la concretizzazione dell’evento.
Nel panorama ostiglianese, si annoverano diversi culti, non tutti riconducibili ad una stessa importazione. Nel paese, ad oggi, sono vivi, se pur a diverse proporzioni, i culti di Sant’Antonio da Padova, San Vito, San Rocco e la Madonna sotto diverse connotazioni, tutti provenienti dalla cultura italo-europea.
Le vicende dei fratelli Capozzoli, rappresentano una pagina indelebile della storia cilentana. “Sulle orme dei fratelli Capozzoli”, ripercorre le tappe dei “tre cilentani”, attraverso materiale fotografico e documentario.
Incessante avanza la protesta volta alla tutela e alla salvaguardia del territorio: è il caso ormai arcinoto del “Calore in secca”, il fiume che solca il Cilento interno, oltrepassando una parte di questa terra carica di storia e soprattutto di bellezze paesaggistiche, prima di congiungersi al Sele.
Ritorna a Controne la manifestazione dedicata al “fagiolo”, il principe dei legumi nella zona. La sagra, nata nel lontano 1983, è stata ideata per valorizzare uno dei prodotti locali più noti nell’intera nazione.
I rituali legati al culto di San Vito sono molto intensi, special modo nelle terre ove il Santo è particolarmente radicato nella devozione popolare. In questo contesto ci occuperemo dei rituali “vitiani” ad Eboli, nel Cilento e ovviamente ad Ostigliano, luogo da cui la nostra indagine è partita.
Continua l’intrigante storia si San Vito, tra leggende e storia. Proseguiamo questo viaggio, che ha voluto tracciare le linee essenziali della storia di San Vito.
Una troupe di RAI3 ha effettuato delle riprese a Piaggine, per documentare la questione “Calore in secca”. Lo stato in cui versa il fiume, dunque, approda nella rete RAI, e sarà visibile Giovedì 17, alle ore 07,30 all’interno di “Buongiorno Regione”.