Autovelox Agropoli, Malandrino contro Alfieri: «Palle a ruota libera, sbornia di fine mandato»
| di Marco Santangelo«Si sono accavallate in questo ultimo fine settimana numerose ed evidenti inesattezze del sindaco Alfieri che probabilmente, in una pausa dai suoi innumerevoli impegni da consigliere politico per l’Agricoltura del governatore De Luca , ha trovato il tempo di ricordarsi della ‘sua’ Agropoli. Il nostro sindaco finalmente interviene sull’autovelox affermando, a mio avviso, una serie di inesattezze». Così il consigliere comunale, Emilio Malandrino, attacca il sindaco Franco Alfieri in seguito ad alcune affermazioni rilasciate nei giorni scorsi proprio sul famoso ‘autovelox della discordia’ collocato tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud sulla Cilentana
Le dichiarazioni di Alfieri Il sindaco avrebbe affermato il suo stupore nel generare tante polemiche su di «un’apparecchiatura che verifica se un automobilista viola il codice della strada». Alfieri evidenzia il fatto che l’autovelox sia stato installato in un tratto di strada dove sono stati registrati, negli anni, decine di incidenti e fa notare che dal giorno dell’installazione non ne sono stati più registrati. Inoltre il sindaco sostiene con fermezza che l’autovelox è autorizzato e che ci sono già stati dei controlli da parte sia del Ministero che della Prefettura a sostegno della sua legittimità.
La risposta di Malandrino Il consigliere comunale tende a precisare che la minoranza non ha mai contestato il ruolo e la funzione dell’autovelox, bensì le anomalie e la sua presunta illegittimità con la quale è stato installato «per diventare, come è diventato, strumento di vessazione autentica per far cassa, slot machine, ai danni dei contribuenti». Inoltre Malandrino contesta con decisione il fatto che l’autovelox sia autorizzato e legittimo, affermando di aver ricostruito tutta la documentazione necessaria che ne evidenzia la sua illegittimità. Malandrino contraddice Alfieri anche sui dati in merito agli incidenti dichiarando che la questura di Salerno con due diverse verifiche ha sostenuto che l’indice di incidentalità risulta irrilevante, sia prima che dopo l’installazione dell’autovelox. Il consigliere ricorda, infatti, che il tasso risulta essere circa 10 volte più basso in percentuale a quanto prevede la ‘direttiva Maroni’ per autorizzare l’installazione di una postazione di rilievo della velocità a condizione fissa. «Ritengo che se questo strumento verrà dichiarato privo delle previste autorizzazioni – sostiene Malandrino – e qualche organo superiore imporrà apposito decreto di sospensione e rimozione, da quella fase in avanti ci sarà una drammatica attività di richiesta di rimborsi e danni, per illecite richieste ed avvenuti i pagamenti di verbali che – conclude – graveranno in maniera pesantissima sulle casse comunali».
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