Badwater, la gara più estrema del mondo: il cilentano Antonello Volpe taglia il traguardo
| di Antonio VuoloBadwater, già il nome mette i brividi: è una delle UltraMaratone più difficili e più estreme del mondo , si svolge nel deserto della California , 135 miglia (217 km) senza soste dalla Death Valley (Valle della Morte) al Monte Whitney. E’ considerata la gara di corsa più impegnativa ed estrema di tutto il pianeta. La linea di partenza è nel Bacino Badwater, nella Death Valley. Si chiama così perchè il contenuto di sali nell’acqua del lago è talmente ricca di sali da rendere l’acqua non potabile.
Inoltre, segna l’elevazione più bassa del Nord America, 85 metri sotto il livello del mare. La gara termina a Whitney Portal a 2530 m, che è il punto di partenza per la cima del Monte Whitney, oltre ad essere il punto più alto degli Stati Uniti. Il percorso della Badwater 135 copre tre catene montuose per un dislivello positivo di 4450 m, e un dislivello di 1859 m negativo. Numeri da far girare la testa.
I concorrenti attraversano luoghi o punti di riferimento con nomi come Mushroom Rock, Furnace Creek, Salt Creek, Devil’s Cornfield, Devil’s Golf Course, Stovepipe Wells, Panamint Springs, Darwin, Keeler, Lone Pine, Alabama Hills e la Sierra Nevada.
Quest’anno sono stati toccati 54 gradi di temperatura e questi atleti sotto quel sole ci hanno corso per molte molte ore. La gara è partita alle 20:00 e dopo poco gli atleti hanno dovuto affrontare un temporale con grandinata e vento molto forte dopo di che terminata la grandinata il vento è aumentato diventando poi una vera e propria tempesta di sabbia. Poi le condizioni meteo sono cambiate , è calato il vento le temperature si sono stabilizzate su un livello relativamente normale per quei luoghi ma che per noi è qualcosa di impensabile ovvero oltre 50°c .
Il nostro Antonello ha dovuto dare fondo a tutta la sua esperienza tenacità e resilienza per portare a termine questa gara , ha avuto dei momenti non facili dettati proprio da queste condizioni estreme a cui non era abituato , è stato on bilico sul filo del ritiro per molte ore però alla fine tutta l’energia positiva accumulata in questi mesi di allenamento, alla consapevolezza di aver fatto un’ottima preparazione , al pensiero che oltreoceano c’era tantissima gente a sostenerlo a fare il tifo per lui , a tutti coloro che si sono mobilitati per far sì che questo sogno si realizzasse , e lui facendo leva su queste motivazioni è riuscito a rialzarsi , a darsi forza e portare a termine questa gara (che poi sentiremo dalla voce del protagonista) è qualcosa di inimmaginabile.
L’arrivo in montagna ad oltre 2500 metri per uno che si è sempre allenato a livello del mare è qualcosa che accentua la stanchezza vista la rarefazione dell’ossigeno e questo nonostante avesse marcato notevolmente la sensazione di stanchezza e spossatezza, non è bastato a fermare quella forza della natura che risponde al nome di Antonello Volpe e della sua validissima assistenza, nelle persone di Stefano Serra e Pino Cammarota che hanno fatto un lavoro straordinario ed in condizioni difficilissime.
Ora concediamo qualche ora di meritatissimo riposo e poi sentiremo dalla sua voce tutti i dettagli di questa impresa a dir poco epica portata a termine con i colori della Castellabate Runners ma che era li come rappresentanza di tutto il Cilento.
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