Bandante confessa quattro omicidi: ordinata riesumazione 96enne di Vibonati
| di Luigi MartinoLa comunità di Vibonati, piccolo centro del Golfo di Policastro, è sconvolta e attende con ansia la verità sulla morte del 96enne Gerardo Chintemi, deceduto nel marzo 2024. Il decesso dell’anziano potrebbe essere legato a una drammatica catena di omicidi, confessata da Mario Eutizia, un badante 48enne originario di Napoli, che ha ammesso di aver ucciso quattro anziani sotto la sua cura. Tra le vittime c’è proprio Chintemi, con cui Eutizia aveva instaurato un rapporto di assistenza per diversi mesi.
Le indagini, condotte dalla Procura di Latina, si sono intensificate nelle ultime settimane, culminando nella decisione di riesumare il corpo di Chintemi per effettuare un’autopsia, prevista per il 17 settembre presso l’ospedale di Agropoli. L’esame autoptico servirà a verificare la veridicità delle dichiarazioni rilasciate da Eutizia, che ha confessato di aver ucciso “per compassione” somministrando ai pazienti dosi letali di farmaci.
Un’Italia scioccata dagli omicidi “per compassione”
La vicenda ha sconvolto non solo la famiglia di Chintemi, ma anche l’intera comunità di Vibonati e i cittadini del Golfo di Policastro, che fino a poche settimane fa non potevano immaginare che il loro concittadino fosse coinvolto in una storia di morte e disperazione. Secondo quanto confessato da Mario Eutizia, il suo agire sarebbe stato motivato da un malinteso senso di compassione verso le persone anziane e fragili che aveva in cura.
Eutizia ha confessato di aver ucciso quattro anziani somministrando loro quantità eccessive di farmaci, causando così il decesso. La morte di Gerardo Chintemi, avvenuta nel marzo 2024, sarebbe stata l’ultima di queste tragiche azioni, quella che avrebbe spinto il badante a costituirsi. Nel mese di agosto, infatti, Eutizia si è presentato volontariamente presso le autorità, ammettendo la responsabilità degli omicidi e fornendo dettagli agghiaccianti sul suo modus operandi.
Il coinvolgimento di altre vittime
Oltre a Gerardo Chintemi, Eutizia ha dichiarato di essere responsabile di altri tre omicidi: due avvenuti nella provincia di Latina e uno nella stessa area del Golfo di Policastro. Tutti gli omicidi, stando a quanto riferito dall’indagato, sarebbero stati commessi con la stessa modalità, ossia attraverso la somministrazione letale di farmaci. Le dichiarazioni spontanee rilasciate davanti al gip di Santa Maria Capua Vetere hanno fatto emergere un quadro ancora più oscuro, con la possibilità di ulteriori vittime sotto la sua responsabilità.
L’importanza dell’autopsia
L’esame autoptico sul corpo di Chintemi sarà cruciale per confermare o smentire le dichiarazioni di Eutizia. Se gli esiti confermeranno che il decesso dell’anziano è avvenuto per overdose di farmaci, si rafforzerebbe l’accusa di omicidio nei confronti del badante napoletano, già detenuto in attesa di giudizio.
La famiglia di Chintemi, profondamente scossa, si è detta in attesa di conoscere la verità su quanto accaduto, sperando che la giustizia possa fare chiarezza sulla morte del proprio caro. Anche il sindaco di Vibonati, in un’intervista recente, ha espresso la sua vicinanza alla famiglia e ha sottolineato quanto questa vicenda abbia colpito l’intera comunità.
Il trasferimento del procedimento a Latina
Per ragioni di competenza territoriale, il procedimento giudiziario è stato trasferito alla Procura di Latina, dove già si stanno conducendo indagini sugli altri due omicidi denunciati da Eutizia. Le autorità hanno avviato verifiche su tutti i casi in cui l’uomo ha prestato assistenza come badante, per escludere che possano esserci ulteriori vittime non ancora identificate.
L’episodio apre un dibattito doloroso sulla qualità dei controlli e delle garanzie per gli anziani e i disabili affidati a personale esterno. Se da un lato il caso ha messo in luce la necessità di maggiore attenzione nel selezionare i badanti, dall’altro solleva interrogativi sulla capacità di monitorare e prevenire situazioni di abuso o violenza verso le persone più vulnerabili.
Un paese in attesa di risposte
Mentre le indagini proseguono, la comunità di Vibonati rimane sotto shock. Quella che sembrava essere una tranquilla realtà di provincia si è ritrovata improvvisamente al centro di una vicenda che tocca temi delicati come la cura degli anziani, il limite della compassione e il confine tra assistenza e omicidio. La riesumazione del corpo di Gerardo Chintemi potrebbe rappresentare un passo fondamentale per fare chiarezza e restituire un po’ di pace a una famiglia distrutta e a un’intera comunità ferita.
Tutti attendono ora con ansia il risultato dell’autopsia, sperando che la giustizia faccia il suo corso e che la verità possa emergere, non solo per il caso di Chintemi, ma anche per le altre vittime coinvolte in questa tragica serie di omicidi.
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