Bidella accoltellò marito: condanna a 4 anni e 11 mesi di reclusione
| di RedazioneQuattro anni e undici mesi di reclusione: è questa la condanna inflitta a M.C., 68 anni, al termine del processo con patteggiamento. La donna, residente a Giffoni Valle Piana, era accusata di tentato omicidio nei confronti del marito, R.A., 77 anni. La sentenza è stata pronunciata ieri mattina dal giudice dell’udienza preliminare, Annamaria Ferraiolo.
L’imputata, difesa dall’avvocato Enrico Tedesco, ha raggiunto un accordo con la pubblica accusa, rappresentata dal pm Gianpaolo Nuzzo. Al termine del procedimento, è stata disposta la liberazione della donna, già trasferita da quasi un mese agli arresti domiciliari in una struttura sanitaria della Valle dell’Irno. Da oggi, la 68enne sarà ospitata da un familiare.
Il dramma familiare
L’episodio risale alla mattina del 5 settembre scorso, quando nella loro abitazione di via Cappuccini, la donna, sopraffatta da una crisi nervosa, colpì il marito con tre fendenti alla schiena utilizzando un coltello da cucina. L’uomo, immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, riportò ferite giudicate non gravi e guaribili in poche settimane.
Le indagini e il profilo psicologico
Nel corso delle indagini, uno psichiatra incaricato dalla difesa ha diagnosticato alla donna un disturbo dell’umore caratterizzato da fragilità emotiva e difficoltà comportamentali, suggerendo una terapia specifica. Questo aspetto ha influito sulla valutazione complessiva del caso, contribuendo all’accordo per il patteggiamento.
Una comunità sotto shock
L’intera comunità di Giffoni Valle Piana è rimasta incredula di fronte a quanto accaduto. La coppia era considerata rispettabile e non si erano mai registrate situazioni di conflitto note. La donna, che aveva lavorato fino a due anni fa come bidella nelle scuole superiori dei Picentini, aveva confessato l’aggressione subito dopo i fatti. Secondo quanto ricostruito, il litigio sarebbe scoppiato al rientro del marito dal supermercato, quando, lamentandosi per le sue condizioni di salute, si era disteso sul divano, scatenando una reazione violenta della moglie.
L’episodio rappresenta un drammatico caso di violenza domestica e solleva interrogativi sulla necessità di un maggiore sostegno psicologico per prevenire tragedie simili.
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