Bombe contro bar e night: arrivano le condanne
| di RedazioneDopo un processo durato diversi mesi, il Tribunale di Salerno ha emesso la sentenza nel caso degli attentati dinamitardi avvenuti tra il 2016 e il 2017 ai danni di bar e night club nei comuni di Colliano, Oliveto Citra, e Contursi Terme. Gli otto imputati, residenti tra l’Alto Sele e il napoletano, sono stati giudicati colpevoli di vari reati, tra cui delitti contro il patrimonio, l’industria e il commercio, contro la fede pubblica, detenzione di armi, estorsione e ricettazione.
Il collegio dei giudici della Prima sezione Penale del Tribunale di Salerno, presieduto dal magistrato Mariella Montefusco, ha inflitto complessivamente circa 32 anni e 6 mesi di carcere, insieme a multe, spese processuali e risarcimento danni. Solo uno degli imputati, Vuocolo Daniele di Colliano, è stato assolto.
I fatti, emersi dopo intercettazioni dei carabinieri e le denunce delle vittime, coinvolgevano attentati esplosivi dinamitardi con bombe carta ai danni di attività commerciali nella Valle del Sele. L’accusa principale riguardava un’associazione criminale di stampo mafioso, ma questa è decaduta per tutti gli imputati.
Ad essere danneggiati e distrutti dagli attentanti dinamitardi, il bar “Colorado Café”, il bar “J’adore Café” e il night club “Eden”, i cui titolari, assistiti dagli avvocati Antonella Mastrolia, Anna Orlando e Vincenzo Mazziotta, si sono costituiti parte civile nel procedimento giudiziario di primo grado.
Biagio Scaglione di Colliano, considerato il vertice dell’organizzazione, è stato condannato a 11 anni e 9 mesi di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici. Altri imputati, tra cui Mirica Mirela Simion, Gerardo Sandro Falcone, Gerardo Raimo, Lorenzo Raimo, Maurizio Torsiello, Marco Gizzi e Gennaro Esposito, hanno ricevuto condanne variabili da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e 6 mesi, con multe e interdizioni dai pubblici uffici.
Il risarcimento danni alle vittime sarà stabilito in sede di processo civile. Il collegio dei difensori degli imprenditori condannati annuncia un ricorso dinanzi alla Corte di Appello, atteso per il deposito delle motivazioni della sentenza. Gli avvocati degli imputati potranno presentare ricorsi che potrebbero confermare, ridurre o ribaltare le condanne emesse in primo grado. La comunità locale segue con attenzione gli sviluppi di questa vicenda che ha colpito la tranquillità della Valle del Sele.
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