Bussento, il fiume sotterraneo nel cuore del Cilento tra canyon e grotte
| di RedazioneUn fiume tra i più affascinanti della Campania per il suo percorso nel cuore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, tra canyon, vegetazione selvaggia e tratti sotterranei dal grande fascino. E’ il fiume Bussento, un corso d’acqua che rappresenta non solo una risorsa naturale di inestimabile valore, ma anche un importante patrimonio storico e culturale per il territorio.
Il fiume Bussento sgorga dal Monte Cervati, scorre verso sud-est attraverso il paesaggio del Cilento a Caselle in Pittari e Morigerati e conclude la sua corsa nel mar Tirreno a Policastro Bussentino. Ciò che rende il Bussento particolarmente affascinante è il suo tragitto sotterraneo. Dopo aver percorso diversi chilometri in superficie, il fiume scompare in una grotta nei pressi di Caselle in Pittari, per riemergere dopo circa quattro chilometri a Morigerati. Questo fenomeno carsico crea uno spettacolo naturale straordinario e offre un habitat unico per molte specie animali e vegetali.
L’Oasi WWF Grotte del Bussento a Morigerati
La parte più suggestiva del percorso del fiume Bussento si trova all’interno dell’Oasi WWF Grotte del Bussento. Questa riserva naturale protegge il tratto in cui il fiume scorre nuovamente in superficie, creando un ambiente di straordinaria biodiversità. L’Oasi è un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura, con sentieri che permettono di esplorare la grotta, le cascate e la vegetazione lussureggiante che caratterizzano quest’area.
L’inghiottitoio del Bussento
Il Bussento, dal Cervati, attraversa il territorio di Caselle in Pittari, si ingigantisce nelle 13 fistole, fino al bacino artificiale del lago Sabetta, poi si inabissa nell’imponente inghiottitoio della Rupe, alto quasi 30 metri, prima di riemergere in superficie a Morigerati.
L’Inghiottitoio del Bussento rappresenta uno dei fenomeni carsici più affascinanti e imponenti della Campania. Le acque hanno scavato nei millenni il maestoso ingresso della grotta alto circa 25 metri e largo 12 incassato tra alte pareti calcaree della gola.
Ricerche e storia
Il fenomeno carsico del fiume Bussento, ed in generale tutta l’area circostante, ha da sempre suscitato l’interesse di molti speleologi. Già negli anni ’50 cominciarono le prime esplorazioni nell’inghiottitoio. Il Circolo Speleologico Romano (CSR), guidato da Carlo Franchetti, e il Centro Speleologico Meridionale (CSM), guidato da Pietro Parenzan, organizzarono le prime spedizioni esplorative, appassionando anche speleologi della sezione del CAI Napoli, tra cui Alfonso Piciocchi. [Fonte: Speleo]
L’ecosistema del fiume Bussento è ricco e variegato. Le acque limpide del fiume ospitano diverse specie di pesci, anfibi e invertebrati, mentre le rive sono popolate da una flora rigogliosa, con piante rare e endemiche che trovano in questo ambiente le condizioni ideali per prosperare. Tra le specie animali più interessanti che vivono lungo il Bussento, spiccano la lontra, un mammifero semiacquatico a rischio estinzione, e numerosi uccelli rapaci, che trovano nelle gole del fiume un habitat perfetto per nidificare e cacciare.
Il fiume Bussento è anche testimone silenzioso della storia del territorio. Le sue acque hanno alimentato le comunità locali per secoli, sostenendo l’agricoltura e l’industria. I mulini ad acqua e le antiche strutture idrauliche presenti lungo il suo corso e i suoi affluenti, come la ferriera, raccontano la storia di un territorio che ha saputo sfruttare le risorse naturali in modo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Oggi, il fiume Bussento e la sua valle sono una destinazione ideale per il turismo sostenibile. Escursionisti e appassionati trovano in quest’area un’infinita varietà di percorsi e avventure. Le escursioni organizzate dall’Oasi WWF permettono di scoprire i segreti delle grotte e delle sorgenti del fiume, offrendo esperienze educative e ricreative che sensibilizzano i visitatori sull’importanza della conservazione ambientale.
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