Camerota, chiusa strada del Mingardo. L’opposizione attacca: «Sindaco evita il confronto»
| di Redazione«24 febbraio, i giorni passano e con il passare dei giorni aumenta, in noi, la consapevolezza di essere governati da un Sindaco ormai chiuso nelle quattro mura che negli anni si è costruito intorno, che evita qualsiasi forma di confronto con l’opposizione consiliare, ma soprattutto con la popolazione, che non riceve comunicazioni ufficiali su quanto sta accadendo». Inizia così la nota del gruppo di opposizione del Comune di Camerota, “Uniti per cambiare”, sulla vicenda della SP562. La strada che attraversa la cala del Cefalo e costeggia la spiaggia del Mingardo e collega il comune di Camerota con Palinuro e la superstrada, è chiusa da oltre un mese, con un’ordinanza a firma del sindaco Mario Scarpitta, per permettere il proseguo dei lavori.
«Fin dal primo momento, per ciò che riguarda la ormai nota vicenda della SP562, il gruppo di Opposizione Uniti per Cambiare ha agito con responsabilità, mettendo al centro della propria agenda politica l’interesse generale della cittadinanza. Durante l’ultimo consiglio comunale il Sindaco, dopo accuse ed improperi di vario genere rivolti ai sottoscritti, ci garantiva che il tavolo di confronto tecnico-politico da noi richiesto sarebbe stato convocato a breve e che finalmente a tutti i cittadini sarebbe stato esposto il cronoprogramma dei lavori ed un calendario riguardante la data di fine lavori. Dal 10 febbraio sono passati 14 giorni e, come al solito, non abbiamo ricevuto nessuna risposta! Il protrarsi di questa situazione sta arrecando e continuerà ad arrecare danni ai cittadini di Camerota, agli operatori turistici e ai titolari di attività commerciali del nostro territorio, ai lavoratori e agli studenti, e il Sindaco, anziché aprirsi ai dubbi dei cittadini, continua a scaricare le colpe su altri», spiegano i firmatari della nota, e consiglieri di opposizione, Domenico Spiniello Marina Bagnato Giada Cusati e Giuseppe Molfese.
I percorsi alternativi sono via strada provinciale 66 ‘Ciglioto’ o via Lentiscosa – San Giovanni a Piro. «Lungo la SP66 del Ciglioto si assiste ogni giorno a code interminabili di veicoli e mezzi pesanti, il cui transito è regolamentato alla meglio dagli automobilisti stessi. Cosa succederebbe se nel marasma del traffico delle ore di punta, lungo una strada che presenta diverse problematicità come il Ciglioto, dovesse transitare un mezzo di soccorso o dovesse presentarsi un’emergenza? – si chiedono i consiglieri – Alla luce di quanto esposto finora, l’impressione è che si stia dando scarsa attenzione alle problematiche collaterali prodotte dall’interruzione del traffico veicolare sulla SP562 e che sia mancata, a partire da Dicembre, una programmazione attenta riguardante le soluzioni alternative, che sarebbe stata utile per ridurre i disagi dell’intera popolazione e garantirne la sicurezza».
Il gruppo di opposizione spiega poi che «Per quanto di nostra competenza, con spirito di fattiva collaborazione e per cercare di rimediare almeno in parte al danno prodotto da un’amministrazione che a nostro avviso, ma anche di tanti concittadini, ha perso il polso della situazione ma soprattutto per tutelare i nostri concittadini, in data 16 febbraio abbiamo inviato al Sindaco e ai delegati in materia una nota in cui chiedevamo di istituire a Camerota una postazione fissa per un’ambulanza medicalizzata per evitare danni causati da eventuali ritardi; e di garantire lungo la SP66 del Ciglioto un presidio fisso da parte degli agenti della Polizia Municipale, soprattutto nelle ore di punta. Non avendo ricevuto risposta, in data 22 febbraio, il gruppo di opposizione ha ritenuto opportuno inviare tale richiesta anche alla Regione. Noi, come al solito, siamo e saremo sempre disponibili al confronto, nella convinzione che il nostro ruolo debba essere espletato nell’interesse generale dei nostri concittadini. Ci auguriamo, pertanto, che la richiesta da noi inoltrata venga recepita nel minor tempo possibile! I cittadini camerotani hanno bisogno, ora più che mai, di non essere strumentalizzati ma di essere tutelati e salvaguardati», concludono.
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