Camerota, dopo lo stop riprendono i lavori al Mingardo
| di RedazioneI lavori alla frana sul costone roccioso lungo il tratto di strada della SP 562 tra Cala Finocchiara e spiaggia La Vela, ripartono. Dopo lo stop ora si corre dritto per rimuovere il masso ancora pericolante, liberare la carreggiata dai detriti e infine riaprire al traffico veicolare una delle arterie stradali più importanti della costa cilentana, che collega Marina di Camerota a Palinuro.
Con un ordine di servizio il Comune ha dato il via ai «lavori urgenti ed indifferibili per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità, finalizzati al ripristino delle condizioni di sicurezza del tratto stradale compreso tra Cala Finocchiara e spiaggia La Vela, all’altezza del Km 5+500 e il Km 5+700, della SP 562 e alla sua immediata riapertura, consistenti nella rimozione di un ammasso roccioso ancora aggettante sulla careggiata».
La rimozione avverrà «mediante l’utilizzo di soli martinetti idraulici e malte espansive, che configurano così un intervento di rimozione chirurgica strattemente necessario ed indifferibile a scongiurare il pericolo, in conformità a quanto disposto dalla Soprintendenza ABAP di Salerno a dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni», si legge nell’ordine di servizio.
Un passo indietro
Gli interventi che proseguono dall’inizio del nuovo anno, «stanno interessando una frana che minacciava l’incolumità e la sicurezza della strada statale 562 all’altezza dello scoglio della Vela e di cala Finocchiara».
Dopo le operazioni di brillamento, gli operai stavano procedendo in modo celere alla messa in sicurezza e al ripristino del manto stradale. Poi un nuovo stop con conseguenti notevoli disagi per gli automobilisti costretti al percorso alternativo lungo la strada del Ciglioto che fa registrare ritardi e difficoltà per i mezzi pesanti.
La chiusura della strada provinciale 562 ha segnato in negativo anche le vacanze di Pasqua per le numerose attività ricettive presenti ma penalizza anche i ristoratori che lavorano con clienti e avventori dei paesi vicini, “scoraggiati” dal tragitto più lungo da affrontare per raggiungere Marina di Camerota.
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