Camerota, fori nella roccia per ‘piazzare’ l’esplosivo: la riapertura della strada del Mingardo è vicina
| di Antonio VuoloIl cantiere finalmente si muove. Gli operai sono a lavoro. La strada 562 del Mingardo, che collega Marina di Camerota con Palinuro, resta chiusa. Da un lato c’è una schiera di transenne sulla carreggiata, dall’altro una barriera di cemento e una montagna di terra. C’è un’ordinanza sindacale che vieta il transito con mezzi e a piedi. È molto pericoloso perché ci sono rocce in bilico e il cantiere è aperto.
I disagi
Ad oggi, quindi, per raggiungere Palinuro, dove solitamente si impiegano 5 minuti, ne servono almeno 25 da Marina di Camerota, perchè si è costretti a raggiungere l’abitato di Camerota capoluogo, poi Licusati e poi tornare indietro utilizzando la Mingardina. Un viaggio non da poco. A rischio c’è anche il servizio sanitario perché si allungano i tempi per raggiungere gli ospedali di Sapri e Vallo della Lucania. Ma non solo: disagi si registrano anche per il trasporto pubblico locale, con i pullman costretti ad attraversare la strada provinciale 66 del Ciglioto per accompagnare gli studenti agli istituti superiori. Senza dimenticare i lavoratori.
Ma cosa sta succedendo?
I lavori sono iniziati subito dopo le festività natalizie e sono andati avanti per circa un mese. Il sindaco di Camerota, Mario Salvatore Scarpitta, ha chiesto l’autorizzazione alla Prefettura di Salerno. Autorizzazione concessa ma dopo più di 30 giorni di lavoro e di disagi per la chiusura dell’arteria, i tecnici hanno optato per sospendere i lavori e richiedere l’autorizzazione per l’utilizzo dell’esplosivo. Si è atteso l’ok da parte della questura di Bari per il trasporto dell’esplosivo e della questura di Salerno per l’utilizzo e il piano di sicurezza. Via libera che è arrivato qualche giorno fa.
I fori nella montagna
Adesso, infatti, la ditta sta procedendo ad effettuare delle cavità verticali nella roccia che dovranno poi ospitare il materiale esplosivo. La parte di costone pericolante, dovrebbe essere fatta brillare martedì intorno a mezzogiorno. Lunedì prossimo, però, è previsto un tavolo tecnico dove il sindaco, insieme alla protezione civile comunale, incontrerà i carabinieri, la guardia costiera, la polizia locale e la ditta incaricata, per redigere un preciso piano di sicurezza. Nel giorno dell’esplosione, infatti, quel tratto di strada sarà completamente interdetto e sorvegliato nel raggio di 1,5 km, sia a terra che a mare.
Le parole del sindaco
«La ditta ha chiesto le autorizzazioni necessarie per far brillare i massi e per il trasporto dell’esplosivo – spiega il sindaco Scarpitta – Siamo rimasti in attesa di queste autorizzazioni dopodiché a giorni partirà il piano per garantire che le operazioni si svolgano in assoluta sicurezza. Confidiamo di risolvere tutto nel giro di pochi giorni e dopodiché si procederà a far brillare le rocce e, quindi, al ripristino della viabilità. Tutti gli organi sovracomunali stanno collaborando per raggiungere in tempi strettissimi questi obiettivi e sono fiducioso che entro la metà del mese di marzo questa operazione sarà conclusa». Intanto, la cittadinanza chiede risposte precise, mentre anche la minoranza ha redatto una nota per chiedere chiarimenti.
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