Camerota, il consigliere Petrillo fa chiarezza: «Persa la fiducia»
| di Marianna ValloneIl consigliere comunale di Camerota, Giangaetano Petrillo, ha rilasciato dichiarazioni in una lettera pubblica per fare chiarezza sul rapporto di fiducia venuto meno con il sindaco Scarpitta. Attraverso una serie di punti specifici, Petrillo spiega quanto accaduto negli ultimi mesi con la revoca delle sue deleghe. Pubblichiamo integralmente la lettera:
Dal 01/03/2024, giorno in cui il Sindaco pro-tempore provvedeva a revocarmi come Assessore di questo Comune, ho scelto di mantenere un rispettoso silenzio, in quanto la mia cultura politica mi ha sempre spinto al confronto e al chiarimento, e perché ho sempre ritenuto, e ritengo tuttora, che il benessere della nostra comunità e il rispetto di quelli che “erano” gli obiettivi di mandato, avessero la precedenza su ogni altra discussione interna alla maggioranza.
Premetto quanto ormai sia inutile nascondersi dietro ad un dito, ed è giusto nei confronti dell’elettrici e degli elettori ammettere che vi sono frizioni all’interno della maggioranza. Ammetto anche quanto tutto ciò sia naturale, in quanto innaturale sarebbe pensarla tutti ugualmente; sarebbe persino antidemocratico pretendere di silenziare una dialettica interna ed essere dominati dal pensiero unico senza mai dover contraddire la scelta di una “capo”, soprattutto se questa scelta la si ritiene in contrasto con i sani principi della libertà di espressione, con la propria libertà personale e contro l’interesse di una comunità.
Lo ribadisco anche pubblicamente, per non essere frainteso: MI SONO CANDIDATO PER TUTELARE L’INTERESSE DELLE CITTADINE E DEI CITTADINI, NON PER INTERESSE PARTICOLARE DI QUALCUNO!
MI SONO CANDIDATO A CONSIGLIERE COMUNALE E NON PER ESSERE UN’AZIONISTA DI MAGGIORANZA IN UNA SOCIETA’ PRIVATA E PERSONALE!
Ma andiamo con ordine
Durante la campagna elettorale siamo stati invitati a firmare un accordo preelettorale “PATTO ELETTORALE TRA I CANDIDATI DELLA LISTA”, all’interno del quale non vi è alcun riferimento ad accordi di turnazione o ad avvicendamenti in seno alla Giunta comunale. L’accordo a cui falsamente fa riferimento il pro-tempore riguarda un mero accordo verbale, stabilito tra il pro-tempore e qualche sostenitore, preso successivamente all’elezione con accordi in cui il sottoscritto veniva chiamato alle 6.00 del mattino per aiutare a “risolvere il problema” degli incarichi e delle nomine.
Questo accordo prevedeva sì la turnazione del vice-sindacato ma stabiliva anche la permanenza in seno alla Giunta del sottoscritto e dell’assessore della frazione di Marina di Camerota.
Ripeto per essere più chiaro e trasparente: ACCORDI RICHIESTI DA POCHISSIMI SOSTENITORI!
Cosa accade che induce il pro-tempore a disattendere questi accordi? Cosa lo porta a disattendere la parola data? Quali sono le reali motivazioni che lo muovono a revocarmi non solo come Assessore ma persino le deleghe il 05 settembre 2024?
Cos’è successo tra marzo 2024 dove il pro-tempore riteneva comunque di riassegnarmi le deleghe “in considerazione del proficuo e prezioso lavoro svolto”, da me, “all’interno dell’organo esecutivo”, e settembre 2024, dove ha ritenuto urgentemente di revocarmi le deleghe per il rischio che rappresentavo di “compromissione della realizzazione del programma di mandato”?
Riesco a darmi una sola risposta a tutte queste domande che ho posto direttamente al pro-tempore durante la scorsa seduta di Consiglio comunale del 28 ottobre 2024, ma alle quali non ha voluto dare risposta nascondendosi dietro agli “ordini del giorno”, probabilmente perché ha perduto la spavalderia in questi ultimi ma soprattutto PERCHE’ CHIEDEVO CHIAREZZA SU VICENDE E FATTI CHE HANNO INCRINATO DEFINITIVAMENTE LA MIA FIDUCIA VERSO IL MODO DI AMMINISTRARE LA COSA PUBBLICA DA PARTE DI QUESTO PRO-TEMPORE.
Chiedo ovviamente già da ora scusa all’elettrici ed elettori che mi hanno sostenuto e che insieme a me hanno creduto realmente al senso di novità, trasparenza, legalità, onestà, fiducia, coerenza e RISPETTO, perché anche io come voi ho constatato quanto tutto ciò sia stato sacrificato su altari di dubbi olocausti, ma è giusto che io d’ora innanzi ve ne renda partecipi, soprattutto per dirvi che non si è soli e c’è una comunità che attende verità, chiarezza e soprattutto un po’ di rispetto, umiltà e competenze.
IO NON ARRETRO, PERCHE’ MI SI PUO’ REVOCARE UNA DELEGA E OSTACOLARE GLI OBIETTIVI, MA MAI NESSUNO POTRA’ REVOCARMI IL MIO PENSIERO E LA LIBERTA’ DI POTERLO ESPRIMERE.
Giangaetano Petrillo
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