Camerota, le aragoste sono troppo piccole: il pescatore le libera
| di Luigi MartinoVito ha 31 anni, passati quasi completamente in mezzo al mare. Il porto di Marina di Camerota è la sua casa; l’orizzonte, i gabbiani e le nuvole, la sua chiesa. Ha ereditato tutto questo ben di Dio dal papà, noto ristoratore del Cilento nonchè profondo conoscitore di queste acque, quelle che bagnano la costa camerotana dalla foce del fiume Mingardo all’area marina protetta degli Infreschi. E Vito, da Pepè (così lo conoscono tutti), ha imparato prima a rispettarlo questo mare. Accade così che nella sua rete, mentre è a pesca con Fransisco, trova delle piccole aragoste. Molti le avrebbero portate sulla terra ferma, lui ha deciso di lasciarle libere. «Un giorno cresceranno e torneremo a prenderle», dice.
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