Camerota piange Aurelio Martuscelli: uno degli ultimi maestri d’ascia d’Italia
| di Luigi MartinoMarina di Camerota piange la scomparsa di Aurelio Martuscelli, 75 anni, uno degli ultimi maestri d’ascia del Cilento. Aurelio si è spento dopo una lunga malattia, lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia – composta dalla moglie, tre figli e numerosi nipoti – e nella comunità che tanto lo amava e stimava.
Aurelio rappresentava un simbolo vivente di una tradizione antica e preziosa, tramandata di padre in figlio per generazioni. Maestro d’ascia da ben tre generazioni, aveva dedicato la sua vita alla costruzione e al restauro delle imbarcazioni in legno, un mestiere di mare affascinante ma anche ricco di sacrifici.
Negli ultimi anni, Aurelio si era raccontato insieme a suo figlio Massimo in un web documentario pubblicato da Repubblica, che metteva a confronto venti coppie di generazioni. In quell’intervista, aveva espresso con orgoglio e un pizzico di nostalgia l’evoluzione del suo mestiere: «In passato, questo tipo di lavoro era molto richiesto perché le imbarcazioni erano di legno, mentre oggi, con tutta questa tecnologia, l’avvento della vetroresina, la richiesta è diminuita».
Nonostante le difficoltà e i cambiamenti del mercato, Aurelio aveva continuato a lavorare con dedizione, trasmettendo al figlio Massimo non solo la tecnica, ma anche l’amore per il lavoro artigianale. Massimo, quarta generazione di maestri d’ascia, ha saputo adattarsi ai tempi, specializzandosi nel restauro e nella riparazione, senza mai perdere il legame con le radici familiari.
La comunità di Marina di Camerota si stringe attorno alla famiglia Martuscelli in questo momento di dolore, consapevole di aver perso non solo un uomo ma anche un pezzo della propria storia e cultura. Aurelio Martuscelli non era soltanto un maestro d’ascia: era un custode del sapere, un simbolo del Cilento più autentico, quello che vive di mare, di tradizioni e di legami familiari indissolubili.
I funerali si terranno oggi, martedì 24 dicembre, alle ore 16.30, nella chiesa di Sant’Alfonso a Marina di Camerota, dove amici, parenti e concittadini potranno dare l’ultimo saluto a un uomo che ha saputo tenere viva una tradizione tanto affascinante quanto rara.
Aurelio lascia un’eredità immensa, fatta di memoria, sacrificio e passione, che vivrà nei racconti e nelle mani di chi, come il figlio Massimo, continuerà a dar forma al legno con la stessa dedizione e maestria.
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