Camerota, secondo esposto di Italia Nostra contro i lavori al Mingardo

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Camerota, secondo esposto di Italia Nostra contro i lavori al Mingardo

Secondo esposto di Italia Nostra alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania contro i lavori al Mingardo, nel comune di Camerota. Pubblichiamo integralmente

Nonostante la diffida arrivata dalla Soprintendenza Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino al Comune di Camerota con oggetto “Comune di Camerota (Sa) – Strada Provinciale n.562 tra Cala Finocchiara e spiaggia “La Vela” -Ordine di sospensione dei lavori(protocollata il 30 marzo 2023 a tutti gli enti preposti), siamo venuti a conoscenza del fatto che il Comune di Camerota continua i lavori nella suddetta area senza tener minimamente conto delle indicazioni arrivate. Sono stati praticati nuovi fori sul costone roccioso (vedi foto allegate) propedeutici ad un nuovo brillamento, i mezzi meccanici invece di limitarsi a “operazioni chirurgiche di rimozione del materiale lapideo” distaccato dalle precedenti operazioni con esplosivo, continuano nell’attività di progressiva distruzione della falesia, provocando un ulteriore stravolgimento dello stato dei luoghi.

La necessità di riaprire la statale SP 562 viene ulteriormente compromessa così da nuove operazioni che stanno rendendo ancora più instabile tutta l’area interessata dai lavori di demolizione della falesia, in questo gioco al massacro senza che siano arrivate le necessarie perizie geotecniche di esperti incaricati da Enti accreditati. Chiediamo un immediato intervento di tutte le Istituzioni al fine di evitare che il danno già ingente diventi irreparabile, compromettendo in maniera irreversibile anche la riapertura dell’arteria viaria che collega Marina di Camerota e Palinuro, individuata dal Comune come via di fuga per la Protezione Civile.

La costa marina tra Palinuro e Marina di Camerota è un tratto naturale di elevatissimo valore naturale, paesaggistico, ecologico. Riveste un interesse internazionale che caratterizza questi luoghi nel mondo. ITALIA NOSTRA resta sconcertata dal fatto che un’area di tutela riconosciuta e consolidata da istituti nazionali ed internazionali sia soggetta a simili trasformazioni ad opera di un ufficio tecnico comunale privo della dovuta competenza scientifica, professionale e culturale che un affare di tale levatura dovrebbe esigere. Siamo all’anarchia del territorio!

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