Ciro Troccoli: “C’era una maggioranza eletta dal popolo, ora non c’è più”
| di Biagio CafaroIl 2 maggio il sindaco di Camerota Domenico Bortone e il neo assessore Mario Scarpitta hanno risposto al manifesto dell’opposizione che gridava al ”alto tradimento” compiuto dallo stesso Mario Scarpitta e da Francesco Leo che sono passati in maggioranza. Bortone e Scarpitta si sono scagliati contro l’opposizione, la quale è stata accusata di aver tradito Camerota quando, nella passata amministrazione, aveva la maggioranza in comune. A tal proposito è stato ascoltato il consigliere comunale di opposizione Ciro Troccoli.
D. Bortone ha dichiarato: “Non possono farci credere i lavoratori della politica – pagati dalla politica ma non a livello istituzionale – che due anni di opposizione possano essere come il purgatorio, che li assolva da ogni colpa e da ogni peccato politico e venirci a fare lezioni di moralità”. L’opposizione cosa risponde?
R. Per quanto mi riguarda, il sindaco Bortone quando vuole confrontarsi sul piano morale e dell’onestà sono pronto a confrontarmi con lui anche in pubblica piazza. Vero è che lui ha la buona abitudine di autoproclamarsi il sindaco dell’onestà, come se gli altri fossero dei disonesti.
Qui c’è un dato di fatto incontrovertibile i cittadini hanno espresso un consenso con le elezioni che è il più alto momento democratico. Adesso se si vuole giustificare il passaggio in maggioranza attribuendo la colpa agli errori del passato, credo sia una motivazione che non possa reggere sul piano politico. Credo che una persona per dare un segnale reale di cambiamento debba fare la propria parte e rispettare quello che è il mandato dei cittadini.
Il rinnovamento della politica parte innanzitutto dai comportamenti, quindi se questi comportamenti rispettano il mandato del popolo allora credo che sia il primo passo verso il cambiamento. Se questi comportamenti, invece, vanno verso il tradimento del mandato elettorale credo che queste operazioni di trasformismo siano quanto di più vecchio nella politica. Non è nel mio costume dare lezioni di moralità agli altri. Prendo atto che c’era un opposizione e una maggioranza eletta dal popolo, ora la maggioranza non c’è più. Poi se io ho da ridire rispetto ai miei compagni di opposizione la risposta non può essere quella di passare in maggioranza.
D. Mario Scarpitta, che ha compiuto il salto in maggioranza, ha dichiarato “Vero tradimento è uccidere quel palazzetto dello sport, la lottizzazione del castello, le gabbie dei tonni, il carro ponte, il centro visite, il porto, le spiagge svendute ai primi che sono arrivati. Questo è alto tradimento”. Dicendo, in sostanza, che il tradimento è fare il male di Camerota, come ha fatto la passata amministrazione.
R. Io non facevo parte della passata amministrazione, il problema è che il passaggio in maggioranza non ha nulla a che vedere con gli aspetti del passato. Anche perché queste cose si sapevano già dalle passate elezioni. La maggioranza attuale, non solo non ha più il consenso del consiglio comunale, ma non ha neanche una maggioranza popolare. Questa operazione è stata un venir meno agli impegni assunti con gli elettori e soprattutto un venir meno alla stragrande maggioranza dei cittadini di Camerota che non attendono altro che la fine di questa fallimentare esperienza politica.
D. Nel 2000, alcune persone vicine all’attuale opposizione passarono nella maggioranza di allora. Uscirono dalla maggioranza Pietro De Luca, Tino Fimiani e Aniello De Vita e subentrarono Pantaleo Mea, Ciccio Leo e Ciro Coppola. Siccome il passaggio attuale di Scarpitta e Leo è stato considerato dall’opposizione “alto tradimento”, è cambiato qualcosa oggi rispetto ad allora?
R. Io ritengo che le due situazioni siano sostanzialmente sullo stesso livello vale a dire che chi fa delle scelte diverse da quelle dell’elettorato compie comunque un atto di scarso rispetto verso i cittadini. Però colgo una differenza sostanziale. Nel 2000 ci fu un passaggio politico ben preciso che vide tutto il gruppo consiliare in capo a Leo passare in maggioranza. Allo stesso tempo ci fu anche un cambio di appartenenza politica della stessa maggioranza di quel tempo. Oltre a ciò ci furono delle scelte politiche ben precise come il dissenso rispetto al piano del Parco che convinse quella parte di opposizione a sostenere la maggioranza di allora. Ad oggi non colgo motivazioni di carattere politico in questo passaggio, anche perché arriva solo ed esclusivamente nel momento in cui c’è una oggettiva difficoltà del sindaco di rimanere in piedi nella sua esperienza amministrativa.
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