A De Mita pare non piaccia la parola ‘Cilento’
| di Maria Antonia CoppolaA De Mita pare non piaccia la parola ‘Cilento’.
Almeno quella compresa fra le parole della nostra testata giornalistica, poiché è stato l’unico, fra i molti onorevoli intervenuti alla manifestazione organizzata dall’Udc Campania, che si è eclissato sulla nostra richiesta d’intervista. Dopo che gli è stato detto: “…siamo un giornale on line…”, nemmeno il tempo di spiegare altro. Ci ha voltato le spalle, andando via solo sulla scia di due parole irritate: “ Parlo domani”. Ma noi lo sapevamo che avrebbe chiuso, con una sua relazione/intervista, la due giorni della manifestazione dell’Udc, domani. Non sapevamo che la cortesia, per l’onorevole De Mita, passasse in base a questo motivo ( cioè che solo dopo i suoi interventi rilascia interviste) o probabilmente, per un metro di valutazione che ha potuto adottare verso un mezzo di comunicazione, di qualsiasi tipo fosse, on line o cartaceo. E’ chiaro che la cortesia mancata di De Mita, che stiamo sottolineando, non si basa sul fatto, tout court, di non aver rilasciato l’intervista. Sappia, l’onorevole, che anche a noi succede di poter riconoscere la ‘cortesia’ delle espressioni facciali e verbali che ci vengono usate. Se fossimo stati “ Corriere” o “Mattino” avrebbe praticato lo stesso atteggiamento?
Come ospite del Cilento, (l’avrà capito?) poteva anche ricordarsi che da politico meridionale, avrebbe dovuto darci molto più di uno scambio di parole, almeno, si sarebbe reso complice di una gentilezza, dovuta a noi cilentani, mai inclusi, (se lo ricorda?) negli interessi della sua politica. Ora, può tenersi da conto le sue parole. Ci ha detto molto di più, così, di quanto mai abbia fatto.
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