Minacce sulla rete. Il “cancelliere” di don Olindo: “Qualcuno si farà male”

Siamo alle minacce. Il caso cancelletto di Marina di Camerota è giunto ad una nuova puntata. "Approvata la mozione per la rimozione del cancello? Qualcuno si farà male…e quelli che non sono graditi non entreranno". E’ il nuovo urlo che si dipana lungo il golfo di Policastro, dalla terrazza di Villa Mariosa. Il "cancelliere", per la cronaca un certo Ferdinando Schettino, autore – stando a quanto da lui stesso spiegato in più occasioni – della installazione di un cancello in cima agli scogli di "don Olindo", un angolo di scogliera del borgo marinaro, ora detentore delle chiavi di accesso alla zona balneare, la mette così. Non resta da chiedersi cosa mai passerà per la testa a chi sostiene il rischio di violenza. L’estate si avvicina, molti bagnanti ritorneranno su quei trampolini naturali per rivivere come ogni anno il brivido di qualche meritato tuffo in quelle acque cristalline. Sarà rivolto a loro la minaccia corredata da firma e fotografia sulla pagina di facebook "x tutti quelli di sotto a don olindo"? Oppure la minaccia è indirizzata a chi eventualmente si permetterà di toglierlo, visto che la minaccia ha una premessa? O a chi altro ancora avrà pensato Schettino nel riservargli questo chiaro messaggio? Non bastasse la minaccia Schettino rilancia preannunciando che l’accesso al mare sarà riservato solo ai "graditi". Sparite le intenzioni annunciate in passato quando sosteneva che il cancello era l’estremo rimedio contro un uso indesiderato della scogliera che veniva sistematicamente sporcata da rifiuti e schiamazzi, ora si passa alla selezione individuale. A chi dovrebbero essere graditi gli eventuali bagnanti? Esiste una commissione giudicante?Un esame da superare? Un criterio di selezione? Un’autorità preposta a tale scopo? E da chi? Viene difficile a questo punto interpretare la vicenda diversamente da chi interpreta questi come comportamenti tipici di un padrone di casa. Anzi no, di villa. Anzi no, di scogliera. Anzi no, del mare.