Dal Palco del Meeting del Mare microfoni al veleno. Come tradizione vuole
| di Maria Antonia CoppolaSi è concluso il meeting del Mare. L’appuntamento musicale, il più atteso dai giovani per un intero anno, ha chiuso le sue ultime note musicali domenica notte. Ancora un certo chiacchiericcio in paese resta, ancora la presenza della tre giorni musicale imperversa fra i resti di una mattanza di bottiglie e di un abnorme disubbidiente pic-nic.
Facciamo un passo indietro. Siamo agli ultimi momenti della manifestazione, prima che sulla scena arrivi l’attesa star della serata. Prima che Elio e le Storie tese delizino il pubblico con la loro esibizione, quando sul palco, sale don Gianni Citro e va ad affiancare un trio di presentatori. Ringrazia il suo pubblico e saluta: “Forse, all’anno prossimo”, dice. Cede la parola al presentatore ufficiale del Meeting, mentre anticipa i ringraziamenti dovuti a chi si è prodigato gratuitamente alla riuscita dell’evento canoro. Il giovanissimo e poco accorto bravo presentatore parte con la lettura di un lungo elenco per lui scritto dagli organizzatori, che dice pressappoco così: “Si ringraziano le forze dell’ordine, la capitaneria di porto, la croce rossa, i vigili urbani di Sapri che hanno sopperito ai compiti a cui si sono sottratti i vigili di Camerota"…
Accade che questa ultima frase così ben sottolineata dallo sprovveduto giovane presentatore non venga polverizzata del tutto dalla distrazione delle luci del palcoscenico e sia raccolta e portata a casa, e discussa per strada e sia commentata e che non piaccia, ovviamente, ai protagonisti della vicenda. Accade che quella pubblica bacchettata sulle nocche delle mani dei vigili urbani ‘stagionali’ sia risuonata come una corda di chitarra spezzata. Cosa è successo per inasprire così tanto l’organizzatore del Meeting del Mare per decidere di screditare pubblicamente i vigili urbani di Camerota?
Notizia recente è la dimissione di un gruppo di precari con funzioni di vigili urbani stagionali, avvenuta proprio durante il servizio prestato per la tre giorni del Meeting del Mare. E’ arrivato un ordine di servizio che diceva di fare viabilità e ordine pubblico fino al termine di ogni serata. Un impegno non da poco, da espletare fino all’una di notte per la prima e ultima serata, mentre per la seconda fino alle 4 del mattino. Un ordine di servizio che è apparso molto dettagliato persino nell’individuazione di chi doveva porsi nelle varie postazioni, fino a togliere al vigile responsabile del servizio la capacità di gestire in autonomia il servizio, come è sempre stato fatto, da quando esistono precisi dettami al riguardo. L’ordine di servizio si concludeva prevedendo da parte dell’ente Comune il pagamento dello straordinario o in sostituzione, provvedendo ad allungare i giorni di ferie per compensare il monte ore raggiunto con lo straordinario. Informandoci, abbiamo saputo che lo straordinario è stato sempre corrisposto economicamente e che per la prima volta risulta messa su un ordine di servizio, una formula di opzione. Informandoci ancora meglio per capire la vicenda, abbiamo poi saputo che lo straordinario appartiene ad una storia del passato e che ora tutto si svolge in base alle ore di lavoro, sei ore giornaliere, e che solo attraverso i ‘progetti obiettivi’ si possono stabilire delle amplificazioni di orari. Cioè, che un lavoro di questa portata va, tempo prima, progettato e organizzato e concordato, anche economicamente. Precedentemente, ci sono stati degli incontri interforze, con la capitaneria di porto, la guardia di finanza (assente per ovvi motivi), con gli amministratori, i vigili urbani, gli organizzatori. A questi incontri i vigili hanno chiarito da subito che il loro intervento al Meeting del Mare poteva esserci fino alle dieci di sera a causa del loro conclamato stato di agitazione sindacale.
C’ è stata, dunque, l’‘intenzione’ di ferire giovani lavoratori precari, vigili stagionali, che di ferie durante l’anno ne hanno a iosa, perché si sono dimessi, lasciando in alto mare gli organizzatori del meeting. Probabilmente una sorta di rabbia o rancore da parte dell’equipe del meeting si poteva comprendere, vista la delicata situazione, ma lo sprezzo pubblico ha ripagato quei precari di tutta la difficoltà con la quale hanno affrontato la decisione del licenziamento. Per aver mantenuto una stridente e ormai impensabile dignità professionale, dopo che, per una serie di scoramenti, hanno scelto di andarsene, di lasciare il loro posto di lavoro quando, ancora prima, si sono sentiti invisibili, convocati ad un appuntamento con alcuni amministratori, con l’impegno di lavoro già assunto, e hanno atteso inutilmente il loro arrivo.
A questi disoccupati, che hanno scelto di dimettersi, ci risulta, non per un vezzo, non per esibizionismo, ma per aver compiuto, a torto o a ragione, qualcosa che somiglia ad una scelta democratica, era dovuta una tale sottolineatura?
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