Il Comune in mezzo alla monnezza
| di Rosario RomanoCosì si presentava l’area antistante l’edificio del Comune di Camerota, mercoledì mattina. Cumuli di spazzatura maleodorante appoggiati ad una barriera di ferro che delimita un cantiere. Buste di plastica, insieme a tubi di ferro, bottiglie, pezzi di arredamento divelti ed anche un water. Con un pizzico di immaginazione, ma giusto un pizzico, si potrebbe osare ed immaginare ad una installazione contemporanea. Il pensiero va ad esempio a Marcel Duchamp e alla sua memorabile opera "Fountain", uno dei suoi ready made. O più lontanamente alla "Venere degli stracci", di Pistoletto. Ma questo appare solo come un bizzarro gioco della mente, per non vedere quello che realmente si potrebbe nascondere dietro i segni evidenti di un degrado. Quello che spaventa tanti operatori turistici di questa area, quello che preoccupa tante famiglie che all’idea della raccolta differenziata hanno guardato prima con sospetto per poi abituarcisi, quello che preoccupa i tanti lavoratori nel servizio della raccolta differenziarta, tirati per la giacchetta da anni per conquistarsi la serenità di un lavoro onesto, e pur sempre lasciati in bilico tra uno stipendio che non arriva, una società che ha i conti in rosso, un consorzio che non sa che pesci prendere ed un Comune che non fornisce risposte puntuali, decise e risolutive su questa annosa questione. Questo lo scatto che un cittadino ha affidato a questa testata e che è in grado di raccontare più di tante parole. E quello che state per leggere è il ringraziamento che questo giornale fa al nostro lettore attento, per aver aiutato, con il suo contributo, a fornire una presa diretta della realtà che, puntando dritto sulla testimonianza, scavalca la polemica ed incoraggia ogni libera riflessione.
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