L’opposizione: “La maggioranza non amministra ma galleggia”
| di Ermanno Forte“E’ sconvolgente l’approssimazione con la quale questa maggioranza agisce, rispetto ad alcune questioni cruciali. Un esempio su tutti: la società in house che gestisce i servizi portuali e i parcheggi; ci sono addirittura elementi contrastanti tra lo statuto e l’atto costitutivo della società. La maggioranza non sta amministrando, sta galleggiando” .
In uno dei passaggi- chiave del suo intervento, Francesco Leo, consigliere di opposizione del Comune di Camerota, ha criticato con veemenza i primi 18 mesi di amministrazione Bortone. Il contenitore è stata la conferenza stampa di stamattina convocata dai gruppi di opposizione, in una sala semi-deserta dell’Hotel America. Il filo conduttore generale dell’analisi proposta da Leo è stata quella da lui definita come “mancanza di assunzione di responsabilità”, in relazione a specifiche situazioni: le “mancate azioni di richiesta di risarcimento-danni nei confronti dei progettisti” per i danni causati al porto dagli interventi del 2008; le necessità edilizie e il rapporto dell’ ente comunale con la Soprintendenza ai beni architettonici, paesaggistici e ambientali, che “con una direttiva adottata rischia di causare il blocco totale del settore, e con esso anche di quello turistico”; la “inefficienza” nella gestione del ciclo dei rifiuti. Il capogruppo di Forza Camerota si è scagliato poi contro “le manovre di assestamento” con le quali la giunta ha mutato assetto, dopo le dimissioni di Giuseppe Calicchio, la revoca della delega all’urbanistica dell’ex assessore Giosuè Saturno e la nomina ad assessore al turismo affidata a Rosanna Mazzeo, ex presidente del consiglio comunale. “Non c’è nessuna motivazione valida per tutto ciò, se non quella di assecondare le spinte che vengono da lobby esterne al Consiglio”, sostiene Leo.
Altro argomento caldo posto dall’opposizione alla base delle critiche avanzate all’amministrazione è quella dei dipendenti comunali, dei pensionamenti e delle assunzioni. “Non tornano i conti – ha detto Alfonso Esposito – in campagna elettorale Bortone si era scagliato contro il prolungamento del rapporto di lavoro con alcuni dipendenti in età pensionabile, facendo riferimento alla necessità di concedere spazi per i giovani; poi, però, sono state chiamate al Comune persone di una certa esperienza, anche da altri Comuni. E i giovani?”. “Tutta quell’indignazione per i prolungamenti contrattuali aveva motivazioni squisitamente politiche: i dipendenti in questione appoggiavano le altre due liste, dunque andavano osteggiati”, ha affermato Francesco Leo. Antonio Romano di Insieme Cambierà, dal canto suo, ha fatto riferimento ad una “grave crisi progettuale” dell’amministrazione, menzionando, tra l’altro, un “immobilismo” della giunta in questioni quali quella dell’ipotetico palazzetto dello sport. “Noi ci siamo attivati in questi mesi, anche con iniziative che hanno coinvolto la popolazione. Da parte loro nessun atto proficuo”.
Le critiche dei rappresentanti dell’opposizione presenti all’incontro hanno spesso e volentieri toccato la questione della trasparenza, del rispetto dei regolamenti e dell’accesso agli atti. “Non abbiamo ricevuto praticamente alcuna risposta alle numerose interrogazioni portate in Consiglio – ha precisato Ciro Troccoli (Forza Camerota). E l’accesso agli atti è spesso difficoltoso, non sempre sono state rispettate le regole, anzi. Un esempio per tutti: il 21 maggio scorso abbiamo chiesto la convocazione di un consiglio comunale. Quel consiglio è stato convocato solo il 13 luglio.”
La conferenza stampa di stamattina è stata pure l’occasione per testare la tenuta dei rapporti interni alla minoranza. In un passaggio del suo intervento, Alfonso Esposito ha aperto alla possibilità della creazione di un gruppo unico dell’opposizione, in seno al Consiglio. Ma è stato gelato da Francesco Leo: “Continuiamo sulla strada della collaborazione, ma io alla mia specificità politica ci tengo. Rimaniamo gruppi distinti: Forza Camerota, Insieme Cambierà e il gruppo che eventualmente formerà Alfonso Esposito”.
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