Protesta degli allevatori: Coldiretti da oggi si cambia registro
| di Federico Martinoriceviamo e pubblichiamo
Oltre un centinaio di allevatori hanno partecipato alla riunione svoltasi a Campagna per l’esame della situazione del comparto all’indomani dell’inconcludente incontro tenutosi presso la Centrale del Latte di Salerno in cui Coldiretti ha denunziato con forza la impossibilità a mantenere in vita le aziende a costi che superano il prezzo di vendita del latte.
“Un incontro poco edificante in cui abbiamo assistito ad un posizionamento di estrema chiusura da parte dei rappresentanti della Centrale che non hanno dimostrato alcun interesse per le difficoltà che stanno vivendo gli allevatori che forniscono il latte alla Centrale . Tutto questo non è accettabile e da oggi si cambia registro”
E’ quanto affermato dal direttore della Coldiretti, Aniello Ascolese, sostenendo la ineluttabilità di avviare una fase di mobilitazione a tutto campo, coinvolgendo insieme agli allevatori tutte le Istituzioni ai vari livelli territoriali, nonché le migliaia di consumatori salernitani che quotidianamente danno un segno tangibile di fiducia ad un sistema di trasformazione e di produzione che non può vedere più vinti e vincitori.
La volontà espressa da Coldiretti al tavolo della trattativa era ed è tuttora quella di ricondurre la discussione in un ambito della “filiera” all’interno della quale tutti debbono veder riconosciuto un ruolo ed una soddisfazione identica.
Prima ancora che parlare di prezzo si vuole comprendere se gli amministratori della Centrale sono consapevoli del valore che l’identità della produzione oggi assume per i consumatori e per tutti i cittadini. Non possiamo e non vogliamo credere che sul lavoro dei produttori si possa pensare di aver realizzato un grande progetto economico, che sta dando sicuramente risultati positivi , senza riconoscere il diritto di fare impresa anche a chi quel territorio da cui proviene l’origine del prodotto latte, lo ha mantenuto nel tempo creando un valore inestimabile a favore della collettività.
Non si vuole entrare nelle scelte imprenditoriali che gli amministratori della Centrale hanno sviluppato negli ultimi tempi, ma sicuramente dobbiamo poter dire con forza che la gestione economica di un sistema produttivo non può svilupparsi mortificando una parte , quale sono gli allevatori, che è fondamentale nella filiera.
Il ritornello consueto a cui Coldiretti non si è e non si vuole abituare, secondo il quale la Centrale paga un prezzo maggiore di quello dei principali marchi presenti nella trasformazione del latte alimentare, non tiene conto del valore che i consumatori italiani in tutti i sondaggi svolti , l’ultimo è quello di ottobre proveniente da SWG, annettono al prodotto “made in Italy”. Ebbene per un italiano su quattro (23%) il cibo italiano dal campo alla tavola vale almeno il doppio, nonostante il momento di crisi economica.
Sarebbe veramente miope una politica commerciale che veda nella riduzione del costo della materia prima un fattore su cui alimentare la crescita e lo sviluppo, specie se il bene, come in tal caso, è rappresentato da un prodotto basilare per l’alimentazione quale è il latte.
La prima fase della mobilitazione si svilupperà partendo dai centri di raccolta, di cui gli allevatori sono soci, con la richiesta da parte dei singoli produttori di sospendere la fornitura della propria quotata latte che viene consegnata alla Centrale di Salerno, a far data dal 21 ottobre prossimo. e fino ad eventuale nuova comunicazione.
Nei prossimi giorni saranno stabilite le ulteriori iniziative di carattere sindacale che vedranno protagonisti gli allevatori della provincia di Salerno e che si svilupperanno attraverso presidi territoriali ed incontri con amministratori pubblici e rappresentanti delle Istituzioni.
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