Campania, De Luca: «Non ho firmato l’intesa con il governo»
| di Luigi Martino«Io non lo so cosa succederà il 3 giugno. Io cercherò di ragionare dal 2 giugno. Che significa liberi tutti? Dobbiamo avere una posizione equilibrata a seconda del contagio». Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in un’intervista a In mezz’Ora in più con Lucia Annunziata. De Luca spiega che «la regione Campania non ha firmato l’intesa con il governo. Perchè su alcune norme di sicurezza generale credo debba pronunciasi il ministero della Salute. Non è possibile che il governo scarichi opportunisticamente sulle regioni».
«Stiamo preparando una bella campagna di promozione turistica, questa volta cercheremo di utilizzare il fatto che non abbiamo una regione rovinata dal punto di vista della pandemia. Sfrutteremo anche le nostre bellezze, cercheremo di giocarcela anche dal punto di vista turistico», ha aggiunto.
Poi: «C’è un clima di confusione in Italia, basti pensare che siamo a domenica pomeriggio e dovremmo riaprire lunedì mattina, così hanno comunicato all’Italia. Voglio chiarire che noi non apriamo lunedì mattina né i ristoranti, né i pub, né altro, per serietà. Abbiamo deciso di avere un’interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione, a procurarsi dei pannelli di divisione tra cliente e cliente e per agevolare l’apertura anche di piccoli ristoranti».
«Abbiamo approvato in Campania un Piano economico-sociale che vale un miliardo e che veramente ci inorgoglisce. Abbiamo deciso di dare a 104mila piccole imprese 2mila euro di contributo a fondo perduto, il Piano lo abbiamo approvato 3 settimane fa e i soldi sono già arrivati agli imprenditori» ha poi aggiunto il governatore. «Diamo mille euro agli autonomi e ai professionisti ed entro la prossima settimana completiamo i mandati di pagamento per altri 70mila professioni. Diamo 2mila euro ai tassisti e agli autisti di Ncc che sono stati penalizzati, e soprattutto abbiamo deciso di fare un’operazione di cui siamo orgogliosi, cioè aumentiamo le pensioni al minimo a mille euro per i mesi di maggio e giugno». De Luca ha definito quest’ultima misura «un’operazione di grande valore sociale ma anche ideale, perché un Paese che si consente ancora di avere pensioni di 450 euro non è un paese civile».
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