Cosentino: barcollo ma non mollo
| di Rito RuggeriNicola Cosentino tiene duro. Non si scompone di fronte alle mozioni di sfiducia, l’ultima presentata in Parlamento dall’Udc: ”Non passeranno”. Respinge le accuse basate sulle parole di un pentito ritenuto vicino al clan dei Casalesi, Gaetano Vassallo: ”Si tratta di un cocainomane ricoverato per infermita’ mentale”. Ribadisce di sentirsi ”il candidato naturale” per la regione Campania. Forte dell’appoggio di quasi tutti gli eletti nella regione, il sottosegretario all’Economia non fa il passo indietro che molti, anche all’interno della maggioranza, gli chiedono: ”Non mi tiro indietro dalla battaglia, lascerei la carica di sottosegretario solo per fare un’esperienza di cambiamento nella mia regione”. Cosentino definisce la sua vicenda un esempio di ”cattivo rapporto tra giustizia e politica” e prevede che ”tra qualche giorno sara’ archiviata”.
Cosentino ripercorre le tappe di una vicenda che nasce nel lontano 1990. Da allora, mai una volta, i magistrati hanno sentito il bisogno di ascoltarlo. Solo adesso, dopo la richiesta d’arresto, ”abbiamo ricevuto l’invito a presentarci il 23. Stiamo valutando se andare, perche’ al momento i miei avvocati non hanno ancora potuto prendere conoscenza di tutti gli atti”. Il coordinatore campano del Pdl rivendica il merito di aver guidato una nuova classe dirigente a ‘strappare’ al centrosinistra amministrazioni importanti come le province di Napoli, Salerno e Avellino. Non nasconde, pero’, ”l’amarezza” e constata che, ”nel momento in cui siamo a un passo dal mandare a casa i protagonisti dello sfascio in Campania, rischiamo di rimetterli in pista”.
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