Caos in ospedale: minacce e violenza nel reparto di Rianimazione a Eboli

| di
Caos in ospedale: minacce e violenza nel reparto di Rianimazione a Eboli

Un pomeriggio di tensione ha sconvolto il reparto di Rianimazione dell’ospedale di Eboli, quando due persone hanno scatenato il caos per oltre 45 minuti. L’episodio, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri, ha messo in pericolo la tranquillità di pazienti e personale sanitario, evidenziando ancora una volta le criticità legate alla sicurezza negli ospedali.

Le richieste impossibili e l’escalation di violenza

I protagonisti dell’incidente sono stati un uomo e una persona trans che si sono presentati al reparto chiedendo una terapia antalgica. Non avevano però né una prescrizione medica né alcun documento che giustificasse la richiesta. Nonostante le spiegazioni del personale medico, che ha ribadito l’impossibilità di procedere senza documentazione e indicato alternative come altri ospedali o cliniche private, la situazione è rapidamente degenerata.

Il compagno della persona trans, in particolare, ha iniziato a minacciare il personale sanitario e chiunque si affacciasse alla porta del reparto, colpendo con pugni e manate le vetrate. La violenza verbale ha creato un clima di paura tra i presenti, mentre le urla e le offese si susseguivano senza sosta. Nemmeno l’intervento di un vigilante dell’ospedale è riuscito a calmare l’uomo, che ha continuato a insistere con richieste irragionevoli.

L’intervento delle forze dell’ordine

Solo l’arrivo dei carabinieri, guidati dal capitano Greta Gentili, ha posto fine al caos. Al vedere la pattuglia arrivare in piazza Scuola Medica Salernitana, i due si sono allontanati rapidamente, cercando di evitare il confronto diretto. I militari, tuttavia, sono riusciti a raccogliere informazioni sui due individui grazie al personale del reparto e della Direzione Sanitaria. La situazione è stata riportata sotto controllo, ma l’episodio ha lasciato un segno di preoccupazione tra gli operatori dell’ospedale.

Un problema di sicurezza crescente

Il reparto di Rianimazione, solitamente un luogo di calma e concentrazione, non era mai stato teatro di simili episodi di violenza. Tuttavia, scene di tensione come questa sono ormai all’ordine del giorno, soprattutto al Pronto Soccorso, il servizio maggiormente esposto a comportamenti aggressivi e maleducati. Il vetro dell’accettazione, spesso danneggiato da pazienti irrequieti, viene sostituito con una frequenza che riflette l’aumento degli episodi di intemperanza.

Le criticità nella gestione della sicurezza

Un elemento di riflessione riguarda la gestione della sicurezza all’interno dell’ospedale di Eboli. Nonostante l’importanza e la delicatezza dei reparti, la struttura può contare su un solo vigilante per garantire l’ordine in oltre dieci unità operative. Al contempo, il presidio è dotato di quattro persone, regolarmente retribuite, con il compito di spegnere incendi – una misura preventiva che, di fronte agli episodi di violenza, appare insufficiente.

L’episodio solleva interrogativi sulla necessità di rinforzare le misure di sicurezza negli ospedali e di garantire una maggiore protezione al personale sanitario, sempre più esposto a rischi.

Consigliati per te

©Riproduzione riservata