Capaccio, Capozzolo si dimette da capo ufficio contabile: «Cilento vittima delirio di giustizialismo»
| di Luigi Martino
“Con rammarico e delusione mi ritrovo a leggere su tutte le testate giornalistiche locali e sui social media che un senatore della Repubblica, tale Senatore Iannone, mette in dubbio la mia professionalità lavorativa, contestando la mia idoneità a svolgere il mio incarico e chiedendo, con un’interrogazione parlamentare, al Ministro dell’Interno di sollecitare il Commissario Prefettizio della Città di Capaccio Paestum, Dott. Lo Castro, a sollevarmi dal mio ruolo”. Con queste parole, il dirigente comunale Giuseppe Capozzolo risponde duramente all’iniziativa del parlamentare, difendendo il proprio operato e annunciando la volontà di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune.
Capozzolo sottolinea come, prima di avanzare tale richiesta, il senatore avrebbe potuto approfondire la sua esperienza e le sue competenze, nonché la reale consistenza del procedimento per peculato che lo vede coinvolto. “Il mio senso del dovere istituzionale e la mia esperienza professionale mi hanno portato ad accettare questa sfida in un comune in condizioni di pre-dissesto, a causa di una errata gestione della contabilità armonizzata sin dal 2015”.
Alla luce delle accuse ricevute, Capozzolo ha annunciato la sua decisione di lasciare l’incarico, augurandosi che chi lo sostituirà possa essere ritenuto “più idoneo” e, magari, “più bravo”. Il dirigente, tuttavia, non esclude azioni legali: “Mi riservo di adire le vie legali per tutelare la mia immagine e la mia reputazione personale e professionale”.
Nel suo intervento, Capozzolo rivendica con orgoglio il suo percorso accademico e lavorativo. “Sono stato uno di quei Nostri giovani di cui tanto si parla, cresciuto con sani principi, laureato, con un Master in gestione di Aziende Pubbliche, Dottore Commercialista e Revisore Contabile. Dopo aver vinto un concorso pubblico a Sesto Fiorentino, ho deciso nel 2010 di tornare nel mio Cilento per mettermi al servizio della cosa pubblica”.
Non manca un’accusa al clima di “giustizialismo” che, secondo il dirigente, domina il Cilento: “Si è pronti a condannare le persone a mezzo social senza conoscere i fatti, predicando la propria idea come verità assoluta in una sorta di fascismo intellettuale che demolisce la democrazia”. Un atteggiamento, aggiunge, che danneggia il territorio più di quanto non lo aiuti: “Sono queste persone, piene di livore e cattiveria, a non volere il bene del territorio, distruggendolo in un meccanismo autolesionista”.
Capozzolo conclude il suo intervento ringraziando il Segretario Generale del Comune di Capaccio Paestum e il Commissario Prefettizio per la fiducia riposta in lui, e augurando alla città e ai colleghi di superare al più presto questo momento difficile.
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