Capaccio Paestum, Asl in giudizio contro le sirene di Squecco

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Capaccio Paestum, Asl in giudizio contro le sirene di Squecco

Diciotto giorni. Tanto è passato prima che l’Asl, su mandato del commissario straordinario Mario Iervolino, si costituisse in giudizio al Tar contro la “Croce Azzurra”, la onlus delle ambulanze che fa capo al noto imprenditore Roberto Squecco. Erano le 9 e 39 del 17 giugno quando all’Asl furono notificati il ricorso e l’istanza di sospensiva della onlus, ma nessuno vide la pec. E così gli atti dell’Azienda sanitaria, impugnati dall’associazione, furono sospesi “inaudita altera parte”, senza che l’Asl si costituisse. Ora si riapre la battaglia, in vista dell’udienza del 10 luglio in Camera di consiglio.

«Danno d’immagine». È l’espressione più frequente nelle difese di Valerio Casilli e Emma Tortora, avvocati interni all’Asl. Un nocumento all’immagine dell’Asl, in quel festante corteo di ambulanze a sirene spiegate, coi mezzi di “Croce Azzurra” che attraversarono la città in occasione della vittoria elettorale del nuovo sindaco, Franco Alfieri. «La sospensione del provvedimento adottato dall’Asl – scrivono gli avvocati – rappresenterebbe un gravissimo nocumento per l’immagine e per la dignità della Pubblica amministrazione, della delicatissima gestione dell’Emergenza 118 e Trasporto infermi, che potrebbe essere facilmente manipolata ed utilizzata per interessi di natura privata e per finalità partitiche che nulla hanno a che vedere con gli interessi alla tutela della salute». Il provvedimento in ballo è quello con il quale, il 13 giugno, Iervolino sospese i rapporti convenzionali tra l’Azienda sanitaria e la “Croce azzurra”. È quella la nota che il rappresentante legale della onlus, Giuseppe Pinto, assistito dall’avvocato Marcello Fortunato, ha impugnato davanti ai giudici del Tar.

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