Capaccio Paestum, sospeso il vigile urbano coinvolto nell’inchiesta Dda

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Capaccio Paestum, sospeso il vigile urbano coinvolto nell’inchiesta Dda

È stata formalizzata nella giornata di ieri la sospensione dal servizio per Antonio Bernardi, agente della polizia municipale di Capaccio Paestum, coinvolto nell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno che ha portato alla luce presunti intrecci tra politica e criminalità organizzata in occasione delle elezioni comunali del 2019.

Il provvedimento è stato adottato dal Comune di Capaccio Paestum, attualmente commissariato e guidato dal prefetto Davide Locastro, secondo quanto previsto dalla normativa vigente nei casi in cui un dipendente pubblico sia sottoposto a misura cautelare detentiva. Oltre alla sospensione, per Bernardi è stata disposta l’interruzione della retribuzione e l’avvio di una contestazione disciplinare, il cui iter resta tuttavia sospeso in attesa degli sviluppi del procedimento penale.

Antonio Bernardi, 29 anni, è una figura nota nella realtà politica locale. In passato si era candidato alla carica di sindaco con il Movimento 5 Stelle, e recentemente era stato indicato da un gruppo civico come profilo ideale in vista delle prossime elezioni amministrative.

Secondo gli atti dell’inchiesta, Bernardi avrebbe informato l’ex sindaco Franco Alfieri e l’allora assessore alle Politiche sociali, Maria Rosaria Picariello, delle presunte minacce avanzate da Roberto Squecco. L’imprenditore, già condannato per legami con il clan Marandino, avrebbe manifestato intenti ritorsivi in relazione ad alcune scelte amministrative che, a suo dire, avrebbero penalizzato le attività a lui riconducibili, tra cui lo stabilimento balneare Kennedy, situato nella località Laura.

Durante l’interrogatorio di garanzia, Bernardi – assistito dall’avvocato Mario Turi – ha scelto di non rispondere, avvalendosi della facoltà prevista dalla legge. Intanto, nella giornata di ieri, si è svolta anche l’udienza davanti al Tribunale del Riesame per la richiesta di attenuazione della misura cautelare nei confronti di Stefania Nobili, ex consigliera comunale e già moglie di Squecco, difesa dall’avvocato Riziero Angeletti.

L’inchiesta continua a suscitare attenzione a livello regionale, delineando uno scenario delicato che potrebbe avere ripercussioni sia sul piano giudiziario che su quello amministrativo.

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