Capaccio, troppo alte le tariffe della mensa: mamme portano via i figli da scuola

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Capaccio, troppo alte le tariffe della mensa: mamme portano via i figli da scuola

Un grido di protesta si è alzato ieri mattina davanti alla scuola cittadina, dove un gruppo di genitori ha deciso di far sentire la propria voce contro il recente aumento delle tariffe del servizio mensa scolastica. Le mamme, stanche di quello che definiscono un “peso insopportabile” per le famiglie, hanno prelevato simbolicamente i propri figli dalle aule alle 12:00, manifestando il loro dissenso verso le nuove disposizioni adottate dal Comune.

Le nuove tariffe, entrate in vigore il 1° gennaio, sono il risultato di un piano di risanamento finanziario messo in atto dall’amministrazione comunale per fronteggiare un debito di 50 milioni di euro. Il piano, che prevede anche un aumento delle tasse locali e il rincaro di altri servizi essenziali come il trasporto scolastico, non è stato accolto favorevolmente dai cittadini, soprattutto da chi si trova a dover sostenere spese quotidiane con redditi già limitati.

“Equità solo sulla carta”

Secondo le spiegazioni fornite dai rappresentanti dell’amministrazione, le nuove tariffe sarebbero state calibrate sulla base del reddito familiare, con l’intento di creare un sistema più equo e sostenibile. Tuttavia, i genitori protestanti contestano questa versione, sostenendo che i rincari colpiscono in modo sproporzionato le famiglie con redditi più bassi.

“Dicono che le tariffe sono basate sulle fasce di reddito, ma non è vero che il sistema è equo,” dichiara una delle mamme presenti alla protesta. “Noi facciamo parte di quella fascia di reddito che dovrebbe essere tutelata, eppure non riusciamo a coprire i costi della mensa con i nuovi prezzi.”

Un’altra manifestante sottolinea come la decisione di disdire il servizio mensa sia stata quasi obbligata. “Non possiamo permetterci di spendere queste cifre ogni mese, soprattutto con tutto il resto che aumenta. È una situazione insostenibile.”

Un problema sociale e politico

Il caro mensa si inserisce in un contesto di più ampie difficoltà economiche che stanno colpendo molte famiglie, già provate da aumenti generalizzati dei costi di vita. Per alcuni genitori, la scelta di rinunciare al servizio mensa significa anche doversi riorganizzare completamente: pranzi al sacco, turni lavorativi stravolti e ulteriori sacrifici personali.

L’opposizione in consiglio comunale ha criticato duramente le misure adottate dall’amministrazione, accusandola di non aver considerato l’impatto reale delle decisioni sulle fasce più deboli della popolazione.

Nel frattempo, le mamme promettono di non fermarsi. “Questa è solo la prima manifestazione,” avverte una portavoce del gruppo. “Se non troveremo un accordo che sia davvero giusto per tutti, continueremo a farci sentire.”

Il nodo delle soluzioni

Di fronte al malcontento diffuso, l’amministrazione ha annunciato l’apertura di un tavolo di confronto con i rappresentanti delle famiglie per cercare soluzioni condivise. Tuttavia, i genitori restano scettici: “Non servono promesse, servono fatti. Le famiglie non possono più aspettare.”

La protesta di ieri potrebbe dunque rappresentare solo l’inizio di una lunga battaglia sociale, dove il diritto all’istruzione e ai servizi per i più piccoli diventa il terreno di scontro tra cittadini e istituzioni.

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