Capaccio, agguato per il controllo del mercato: Cassazione conferma estorsioni
| di Redazione
Tentata estorsione e concorrenza sleale con violenza per il controllo del mercato ittico di Salerno: la Cassazione mette un primo punto fermo sul caso dell’agguato all’imprenditore Augusto Ferrigno, titolare della pescheria ‘Marechiaro’ di Capaccio Paestum. La seconda sezione penale della Suprema Corte ha confermato, ieri, la condanna per Gianni Mauro, dichiarandola definitiva. Cade dunque ogni possibilità di appello in merito alla sua responsabilità per le minacce, le violenze e le estorsioni commesse tra agosto e dicembre 2017 nei confronti della vittima, nonché per la detenzione illegale di munizioni.
Diversa, invece, la decisione sull’agguato armato: la Cassazione ha annullato, con rinvio, le condanne emesse in Appello per Mauro, Biagio Lammardo e Donato Cataldo, accusati di aver esploso colpi di fucile contro l’auto di Ferrigno sulla litoranea di Campolongo, a Eboli. Sarà ora la Corte d’Appello di Napoli a riesaminare il caso.
La sentenza definitiva avrebbe comportato l’arresto immediato degli imputati. Le motivazioni dell’annullamento saranno depositate nei prossimi giorni.
A difendere Gianni Mauro gli avvocati Alfredo Gaito, Costantino Cardiello e Attilio Panagrosso; per Lammardo e Cataldo, rispettivamente Luigi Arnone e Rodolfo D’Ascoli. L’avvocato Antonio Boffa assiste la parte civile, Agostino Ferrigno.
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