Capovolgere la realtà e ignorare la storia
| di Federico Autunno
Pare che il Presidente Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin abbiano avuto un colloquio telefonico di un’ora e mezza per iniziare ad abbozzare una possibile strategia di tregua in Ucraina, o meglio per manifestarsi quantomeno la reciproca disponibilità di farlo. E così, come un inevitabile riflesso, ha subito ripreso quota il dibattito, nel nostro Paese, tra le diverse opinioni sulla questione del conflitto russo-ucraino. In particolare, sono tornati alla ribalta gli ingenui e illusori ragionamenti propagandistici per i quali si sa chi è l’aggredito ma si cerca di ignorare la natura dell’aggressore. La Russia, sotto il ferreo e tirannico controllo del Presidente Vladimir Putin, conduce da ormai tre anni una guerra di aggressione nei confronti dell’Ucraina, uno Stato sovrano e libero, secondo logiche nazionaliste e aspirazioni imperialiste che nel 21° secolo appaiono assai antistoriche. Come ha ribadito, pochi giorni fa, il Presidente Sergio Mattarella in un suo discorso pronunciato a Marsiglia, la riflessione sul futuro dell’ordine internazionale non può prescindere dai fatti e dalle dinamiche che innescarono la seconda guerra mondiale poco meno che cent’anni fa.
IL PACIFISMO INATTUABILE. Dalla storia non si smette mai di imparare. Gli eventi che innescarono il secondo conflitto mondiale rappresentano una preziosa risorsa storica cui attingere per meglio comprendere gli scenari e le tensioni internazionali che caratterizzano il presente. A tal proposito, vorrei citare un esempio molto emblematico che ben testimonia come il pacifismo in molti casi sia incompatibile con la realtà. Uno degli scienziati più celebri del secolo scorso, Albert Einstein, era anche un fervente pacifista e antimilitarista tanto da arrivare a definire il militarismo come “l’arte di imparare a commettere omicidi”. Lo stesso Einstein, trasferitosi negli Stati Uniti d’America per via delle persecuzioni razziali che imperversavano nell’Europa degli anni trenta del secolo scorso, fu via via costretto a contraddire le sue convinzioni pacifiste perché incompatibili con il corso degli eventi. E così lo stesso Einstein, sebbene molto a malincuore, insieme ad altri scienziati, iniziò a fare pressione sul Presidente USA, Franklin Delano Roosevelt, affinché si adoperasse per sviluppare il programma nucleare prima che potessero riuscirci i tedeschi, con tutte le conseguenze del caso facilmente prevedibili e immaginabili. Ecco, questo è un classico esempio di come il pacifismo sia inattuabile quando sulla finestra della storia si affacciano personaggi aggressivi come Adolf Hitler e, più in generale, regimi autoritari che non tollerano il dissenso e che praticano il nazionalismo.
INDICARE LA PACE MA IGNORARE LA REALTA’. Parlare di pace impropriamente e senza cognizione di causa è quello che viene fatto costantemente da alcuni giornali ed esponenti politici italiani; molto spesso si arriva perfino ad accusare l’Unione Europea di “non volere” la pace ed altre fantomatiche invenzioni del genere. Tutti tentativi di evadere la realtà ignorando la storia e il corso degli eventi: la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio 2022 impantanandosi in una guerra logorante che si è spinta ben oltre le presunte previsioni del governo russo. Il solo responsabile del conflitto è il governo russo e il Presidente Vladimir Putin: l’Europa, dal canto suo, ha fatto il possibile per scongiurare l’aggressione russa. Abbiamo dimenticato i numerosi tentativi di dialogo effettuati dall’Unione Europea? Abbiamo dimenticato le immagini molto significative degli incontri bilaterali in cui Putin riceveva Scholz e Macron seduto all’estremità opposta di un tavolo lungo diversi metri nel Palazzo del Cremlino? E cosa avrebbe dovuto fare l’Unione Europea di fronte a un’aggressione che rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale? Forse per alcuni la scelta giusta sarebbe stata quella di lasciare indifesa l’Ucraina? Sono tutti interrogativi a cui si può facilmente rispondere prendendo atto che l’UE ha fatto ciò che era giusto. Certamente, questo nuovo scenario di tensione internazionale non rispecchia l’interesse della Russia né quello dell’Europa, e non si sarebbe verificato in assenza della strategia imperialista di Putin; l’unico Paese che concretamente ne trae beneficio, sotto il profilo economico-politico, è la Cina.
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