Carcere per buttafuori violenti. Inquirenti: «Volevano uccidere»
| di RedazioneErano disposti a tutto pur di ottenere l’egemonia sulla gestione della sicurezza dei locali notturni della Piana del Sele e della città di Salerno. Finanche a pianificare l’uccisione del titolare di un’altra agenzia operante nello stesso settore. Cinque persone questa mattina sono state raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare (due in carcere e tre ai domiciliari) eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno, guidati dal colonnello Gianluca Trombetti. Sono ritenute responsabili di attività di concorrenza illecita in commercio continuata ed aggravata, mediante azioni intimidatorie e violente, avvalendosi del metodo mafioso, per imporre i loro servizi. Due di loro, inoltre, dovranno rispondere anche di detenzione e porto abusivo di arma da fuoco. Tra i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari c’è un agente della polizia penitenziaria in servizio a Secondigliano (Napoli).
L’agente, secondo il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Senatore “per quello che abbiamo appurato sulla base di attività intercettive, condivideva le attività poste in essere ed era pienamente organico a questo gruppo che abbiamo individuato”.
Per la Procura della Repubblica di Salerno gli indagati “effettuavano spedizioni finalizzate a stabilire un clima di terrore tra i gestori dei locali notturni, che terminava solo assecondando le richieste di servirsi del loro personale per garantire il sereno svolgimento delle serate all’esterno e all’interno dei locali della movida battipagliese e salernitana”.
Con botte, pugni e schiaffi il gruppo provava ad accaparrarsi il servizio di sicurezza nei locali notturni di Battipaglia, sfruttando anche il potere intimidatorio dettato dalla carriera criminale di uno dei componenti. In una circostanza, poi, come spiegato a margine dal sostituto procuratore, Vincenzo Senatore, c’era stato “uno sforamento di competenza da parte di quelli di Salerno” che aveva provocato la reazione violenta del gruppo della Piana del Sele. Dopo quell’episodio sarebbe stata pianificata l’uccisione del titolare dell’agenzia concorrente “non portata a compimento per la volontaria desistenza dell’uomo incaricato dell’omicidio”.
L’inchiesta nasce da un’indagine della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore legata alla distribuzione di anabolizzanti nelle palestre dalla quale, poi, sono state riscontrate altre condotte. Gli investigatori hanno dovuto fare i conti anche con la mancata collaborazione.
“Abbiamo sentito tre-quattro dei titolari di alcuni esercizi commerciali tra i più importanti della zona di riferimento e purtroppo non abbiamo avuto collaborazione – ha spiegato il sostituto procuratore Senatore -. Possiamo comprendere questo atteggiamento perché evidentemente è conseguenza della capacità intimidatoria dei soggetti che oggi abbiamo arrestato”. Tra gli indagati a piede libero risultano, quindi, anche tre titolari di attività commerciali e un cittadino romeno, considerato dagli investigatori, un picchiatore.
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