Card Covid, De Luca condannato a risarcire 600 mila euro: «Duplicato inutile del Green Pass»
| di RedazioneUna “scheda inutile e ridondante”. Così la Corte dei Conti per la Campania ha definito la card vaccinale regionale introdotta durante l’emergenza Covid, decretando un danno erariale di 609mila euro a carico del governatore Vincenzo De Luca. La sentenza, depositata ieri, evidenzia come la card regionale si sia rivelata superflua rispetto al Green Pass nazionale, risultando persino inadeguata per accedere a sedi istituzionali o consolati stranieri.
Le indagini e il processo
La questione era emersa nel 2021, quando l’allora presidente De Luca promosse la distribuzione di schede regionali per attestare l’avvenuta vaccinazione. Tuttavia, l’iniziativa fu subito criticata da diverse parti politiche, che presentarono esposti alla magistratura contabile. L’indagine, avviata dalla Guardia di Finanza di Napoli su incarico della Procura, ha accertato che le card regionali fossero un doppione del Green Pass nazionale, già obbligatorio in tutto il territorio.
Secondo i magistrati, nonostante l’adozione del Green Pass a livello centrale, De Luca non interruppe l’acquisto di ulteriori lotti di card, firmando ordinanze che hanno generato costi ingiustificati per le casse pubbliche. Insieme al governatore, furono coinvolti altri funzionari regionali, ma la Corte li ha assolti, riconoscendoli come semplici esecutori delle direttive del presidente.
La sentenza
Nella decisione, la Corte dei Conti ha stabilito che De Luca debba risarcire la Regione Campania per le spese relative alle card ordinate dopo l’introduzione del Green Pass. I giudici hanno sottolineato che il governatore avrebbe potuto evitare ulteriori acquisti, ma non lo fece, dimostrando una condotta ritenuta dolosa.
«La Campania non aveva alcuna necessità di un documento alternativo al Green Pass – si legge nella sentenza –. Gli ordini successivi al settembre 2021 sono stati effettuati senza alcuna giustificazione valida, nonostante fosse già chiaro il contesto normativo nazionale».
Beffe e polemiche
L’inutilità della card è emersa con evidenza anche in situazioni emblematiche: l’ex sindaco di Salerno, mostrando la scheda regionale al Consolato francese, si vide negare l’ingresso poiché il documento non era riconosciuto. Stessa sorte per l’accesso al Consiglio regionale, dove la card non fu accettata come titolo valido.
La difesa di De Luca
Il governatore, affidatosi agli avvocati Andrea Castaldo e Antonio D’Aloia, ha già annunciato l’intenzione di ricorrere in appello. «Rivendico con orgoglio le scelte fatte per tutelare la salute dei cittadini campani – ha dichiarato De Luca sui social –. La Campania ha avuto uno dei tassi di mortalità più bassi durante la pandemia, anche grazie alla nostra capacità di anticipare le decisioni del governo centrale. Impugnerò immediatamente la sentenza: non vorrei dover rispondere del reato di efficienza».
Conclusioni
La sentenza rappresenta un duro colpo per il governatore campano, la cui gestione dell’emergenza Covid era stata spesso elogiata per il rigore adottato. Tuttavia, questo episodio getta un’ombra sulla gestione delle risorse pubbliche durante uno dei periodi più critici della recente storia regionale. Resta ora da vedere l’esito del ricorso in appello, mentre la vicenda continua a suscitare polemiche nel panorama politico campano e nazionale.
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