«Cari ragazzi», una lezione di vita la lettera agli studenti dalla preside Savino
| di Marianna ValloneL’hanno letta tutti la lettera della preside del Liceo Leonardo Da Vinci di Firenze, Annalisa Savino, ispirata e scaturita dal pestaggio che si era consumato sabato scorso davanti al Liceo Michelangiolo, nello stesso capoluogo toscano. Parole che sono arrivate dritte al cuore e alle orecchie di chi doveva ascoltare. Parole che hanno diviso, fatto arrabbiare, riflettere, sperare. Parole che hanno scosso la politica e la società italiana. Annalisa Savino è figlia del Cilento, nata e cresciuta nel golfo di Policastro, studentessa liceale a Sapri, allieva di quei docenti che allenavano i discenti alla ricerca della profondità, all’esercizio di uno sguardo critico. Annalisa Savino ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.
Un testo di una forza e potenza inaudita in cui la preside ha condannato il fascismo e ha rimarcato il ruolo della scuola come argine alla violenza, alla prepotenza. Una lettera non con i toni istituzionali della dirigente, ma del genitore, del maestro, che parla ai suoi ragazzi, li accompagna, li sostiene nella paura.
«Cari studenti – aveva scritto la dirigente – in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ – diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee». La sua lettera è una lezione di vita.
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