«Carnuluvaro mio», a Cosentini torna il carnevale di una volta con la ballata di Zeza
| di Redazione
Il borgo di Cosentini di Montecorice (SA) si prepara a rivivere il fascino del suo carnevale tradizionale, un rito popolare che affonda le radici nella cultura locale e che è iscritto nell’Inventario del Patrimonio Immateriale Culturale della Campania (IPIC).
Domenica 2 marzo e martedì 4 marzo, in occasione del Martedì Grasso, torna «Carnuluvaro mio – La Ballata di Zeza», un evento che riporterà in scena i personaggi tipici della tradizione carnevalesca di Cosentini. Le maschere del Cardalana, del Confessastelle, dell’Abate, del Turco, di Zeza e di sua figlia Vicenzella, insieme a tanti altri protagonisti, percorreranno le vie del paese, fermandosi alle porte delle case in cerca di vino e polpette, in un rito che mescola teatro popolare, satira e convivialità.
Un carnevale che vive nella memoria del borgo
L’evento è frutto del paziente lavoro di recupero e ricostruzione portato avanti dall’Associazione Euphória, che ogni anno arricchisce la manifestazione con nuove scene e personaggi. «Il nostro è un progetto in fieri», raccontano gli organizzatori, «perché la ricostruzione nasce dalle memorie degli anziani, che continuano a riaffiorare, permettendoci di riscoprire altri tasselli della nostra tradizione».
Questa partecipazione collettiva è il cuore pulsante della festa: giovani e anziani, adulti e bambini, tutti contribuiscono ai preparativi e prendono parte alla maschkarata, accogliendo i figuranti con il vino e le celebri purpette.
La Ballata di Zeza e il rito della morte di Carnuluvaro
Il corteo partirà alle 15:00 da piazza Assunta, guidato dalle maschere della Morte, del Diavolo e di Prucenella con le sue figlie, le Spose. Attraversando il centro storico, la sfilata culminerà nella piazza principale, dove verrà messa in scena «La Ballata di Zeza», una rappresentazione popolare che racconta le nozze tra Vicenzella, figlia di Prucenella, e Don Nicola, osteggiate dal padre e sostenute dalla madre, Zeza. Il lieto fine della storia sarà celebrato con la tarantella.
Martedì Grasso, la festa raggiungerà il suo culmine con il rito della morte di Carnuluvaro: il pupazzo che lo impersona verrà bruciato in un falò, accompagnato dalla tradizionale lamentazione, segnando simbolicamente la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima.
L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di Montecorice e della Provincia di Salerno. L’appuntamento è per domenica 2 marzo e martedì 4 marzo alle 15:00 in piazza Assunta, per un viaggio nella memoria e nelle tradizioni più autentiche del Cilento.
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