Casal Velino, favori sugli appalti pubblici: divieto di dimora per il sindaco
| di Redazionedi Redazione
I carabinieri della Compagnia di Vallo della Lucania hanno eseguito oggi, nei confronti del sindaco del comune di Casal Velino, un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di dimora nel comune di Casal Velino. Nei guai sono finiti altre 13 persone, tra amministratori comunali, funzionari ed imprenditori.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale Ordinario di Vallo della Lucania al termine di una lunga e complessa attività di indagine svolta dell’Arma dei Carabinieri – sotto la direzione della Procura vallese – che ha consentito di appurare «come l’amministratore, andando al di là dei compiti istituzionali connessi alla sua carica, si sia inserito in provvedimenti non di sua competenza, gestendoli a proprio piacimento».
Una macchina burocratica «malsana, guidata e strumentalizzata con astuzia – emerge dalle indagini – attraverso legami con collaboratori e titolari di cooperative aggiudicatrici di appalti pubblici che viene finalmente smascherata partendo da alcune segnalazioni relative a presunte illegittimità intercorse nella procedura amministrativa relativa alla realizzazione dell’Area Piano Insediamento Produttivo in località Vallo Scalo».
Diversi i reati contestati: corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, falsità ideologica, posti in essere «allo scopo di acquisire, in modo diretto o indiretto, il controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e pubblici servizi e, quindi, a realizzare profitti ingiusti attraverso la sistematica e illegittima attribuzione degli appalti a imprenditori “amici” in cambio di un consolidamento del potere politico attraverso l’attribuzione ai “clientes” di posti di lavoro».
Le indagini sono state portate a termine, dal 2015 al 2018, dai carabinieri della stazione di Acquavella comandati dal maresciallo Domenico Castiello e coordinati all’epoca dei fatti dal capitano Mennato Malgieri, comandante della compagnia di Vallo della Lucania.
Una logica di reciproca e mutua assistenza quella posta in essere, con un solo, inequivocabile, fine: ossia quello di affidare illecitamente i servizi comunali inerenti la portualità, la manutenzione, la raccolta dei rifiuti, la refezione scolastica – quelli essenziali, è chiaro – nonché di accaparrarsi illegittimi permessi di costruire in zone particolarmente appetibili dal punto di vista edilizio. E’ quanto emerge dalle indagini.
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