Caselle in Pittari, è scontro sul depuratore e la realizzazione del tunnel

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Caselle in Pittari, è scontro sul depuratore e la realizzazione del tunnel

Non contro la realizzazione del nuovo impianto di depurazione di Caselle in Pittari ma contro la realizzazione del tunnel di oltre un chilometro per 3,60 metri di diametro che dovrebbe attraversare il Monte Pittari, che verrà realizzato per il trasporto delle acque. E’ quanto in sintesi dicono i consiglieri di minoranza di Caselle in Pittari: «Con questo finanziamento si potrebbe rifare l’impianto fogniario separando le acque bianche da quelle nere e realizzare un nuovo impianto di depurazione delocalizzandolo più a valle di quello attuale». 

Torna al centro delle polemiche il progetto che prevede la costruzione del depuratore in località Mituoio a Caselle in Pittari, sul versante opposto al fiume Bussento con la realizzazione di «una galleria a forte impatto ambientale, inutile e costosa, senza considerare la separazione tra acque bianche e nere», dicono i consiglieri che puntano il dito contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Maurizio Tancredi.

«In questi anni, sulla tematica abbiamo assistito ad un atteggiamento irresponsabile tenuto dall’amministrazione comunale, nel voler proseguire ostinatamente nell’approvazione di un progetto dispendioso e dannoso per l’ambiente; oltre che carente delle opere indispensabili al corretto funzionamento dell’impianto». E ribadisce: «E’ noto a tutti che il buon senso e le normative vigenti impongono che le acque una volta usate, vengano rimesse nell’ambiente con concentrazioni di inquinanti inferiori ai valori stabiliti a prescindere dalla localizzazione dell’impianto e pertanto la realizzazione di una galleria di oltre un chilometro risulta inutile». 

Il punto principale per la minoranza è che «dalla costruzione del depuratore in località Mituoio, in assenza di reti separate per le acque bianche e nere, deriva un ulteriore impoverimento della flora e della fauna del fiume Bussento venendo a mancare sia l’afflusso delle acque bianche che quello delle acque depurate e pertanto il progetto anziché risolvere, produce notevoli danni sull’ambiente». Per la minoranza dunque ci sarebbero «carenze progettuali circa l’esatta stima delle lavorazioni relative al tunnel», motivo per il quale in passato hanno chiesto più volte di «apportare le dovute modifiche al progetto per renderlo concretamente fattibile e in linea con le moderne tecniche di depurazione, di trattamento del terziario e sul riuso della risorsa idrica depurata». «A nostro modesto avviso, – concludono – andrebbero rivisti anche alcuni pareri rilasciati per la realizzazione dell’opera che potrebbero essere stati concessi con una certa leggerezza».

Non si è fatta attendere la replica del vicesindaco Giampiero Nuzzo. «In merito alla pubblicazione della determina per il bando di gara per la depurazione, da parte della Provincia di Salerno in questi giorni, ritengo necessarie alcune riflessioni. – spiega – Esse prendono spunto dal finanziamento regionale ottenuto dal mio comune nel 2012, nell’ambito del Grande progetto sulla depurazione. A luglio 2014 tutti i pareri necessari erano stati acquisiti e quindi ciò che era nostro dovere di amministratori fare (progetto finanziato e pareri necessari) lo abbiamo fatto. Purtroppo sono passati altri tre anni affinche’ la Provincia di Salerno, a cui spetta il compito di indire la gara, la pubblicasse. Di tempo ne è stato già perso troppo – aggiunge Nuzzo – e quindi evitiamo polemiche, strumentalizzazioni politiche (anche se siamo ormai in campagna elettorale) o attribuzioni di meriti o, peggio ancora, non riconoscendone a quanti davvero li hanno, perché da sempre hanno creduto in questo progetto. Purtroppo, anche stamani (ieri per chi legge, ndr), la minoranza di caselle non ha perso occasione per tentare l’ennesimo, disperato tentativo di bloccare un progetto che i cittadini aspettano da 30 anni. Senza ricordare che circa 15 anni fa ,uno dei suoi membri, e’ stato tra i responsabili della costruzione di un impianto mai andato in funzione (le cui vestigia, ancora visibili, rappresentano, quelle si, un vero disastro ambientale). Lo fanno addirittura coinvolgendo un rappresentante di legambiente il quale, come riportato dal Mattino di oggi, avrebbe, secondo quanto dichiarato dalla stessa minoranza, espresso ‘perplessità’ sullo stesso. Pertanto, invitiamo il dottor Chiavazzo a confrontarsi con i nostri tecnici ed entrare nel merito del progetto per poter esprimere un parere tecnico adeguato, in quanto supportato da dati concreti».

I tre consiglieri di minoranza hanno chiesto parere al responsabile scientifico di Legambiente Campania Giancarlo Chiavazzo per il quale «il progetto dell’impianto che dovrà servire Caselle in Pittari è un po’ l’emblema dell’incoerenza e non occorre una formazione specialistica per capire quanto sia ‘poco ragionevole’ prevederne in un contesto territoriale a bassa intensità insediativa, con ampi spazi liberi, la delocalizzazione ad un chilometro dal centro urbano e la realizzazione di una onerosa galleria in roccia per collettarvi i reflui». 

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