Anche Giuseppe Cilento in ricordo del “sindaco pescatore”

Il sindaco di San Mauro Cilento in un intervento alla memoria di Angelo Vassallo:

Angelo è morto assassinato da nove colpi di pistola. Questo omicidio riguarda tutti: la destra e la sinistra, quelli che l’hanno amato e quelli che l’hanno politicamente avversato, la sua famiglia e le nostre famiglie. La violenza infrange …il vincolo della convivenza civile.

Gli assassini di Moro, di Marcello Torre, di Pio La Torre non hanno mai riguardato soltanto le loro rispettive forze politiche.

Né tantomeno i magistrati e i poliziotti morti nel fare il loro dovere, nel difendere noi dalla violenza della delinquenza organizzata, sono stati compianti da un solo schieramento politico o dalle sole forze dell’ordine.

Il rispetto della morte è un atto di umanità, che apre la via al rispetto della vita e all’esecrazione della violenza.

Il nostro è un territorio pacifico, che non ricorda delitti da oltre mezzo secolo, che ha orrore e ricusa la violenza. Le istituzioni debbono difendere questo grande patrimonio di cultura e di civiltà, che in altre zone (anche della Campania) rischia di deteriorarsi o si è già deriorato.

Oggi possono impedire che il culto della violenza, delle faide eterne, dello scontro a tutti i costi, della prevaricazione, dell’odio tra bande, della faziosità assurda e icontrollata prevalgano anche da noi. Oggi non si può essere “né con Angelo Vassallo, né contro Angelo Vassallo”.

( Tutti ricorderanno lo sciagurato “né con le BR né contro le BR”).

La ricerca della verità deve essere lenta, meditata e laboriosa, ma dovrebbe riguardare tutti, nessuno escluso. E gli atti dovrebbero essere conseguenti e coerenti: oggi si dovrebbe lavorare per dare fiducia ai possibili testimoni e per creare un clima che non intralci il cammino della verità e della giustizia, per giungere alla punizione dei colpevoli. Questa dovrebbe essere la priorità.

A questo si dovrebbe aggiungere la solidarietà umana nei confronti di una famiglia tanto provata.