Corteo di lutto e speranza a Pollica. “Il Cilento non rimanga in silenzio”

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Corteo di lutto e speranza a Pollica. “Il Cilento non rimanga in silenzio”

L’omicidio di Angelo Vassallo ha provocato un vero e proprio terremoto emozionale nelle teste e nei cuori della comunità cilentana. Il sindaco pescatore, il sindaco ambientalista, il sindaco sceriffo; gli avevano affibbiato diverse etichette. Al di là delle sigle, Vassallo era considerato dalla grande maggioranza dei cittadini e dei colleghi amministratori della zona uno con la schiena dritta e con un’idea chiara e ben definita della direzione verso cui incanalare le forze che partecipano al rapido e controverso processo di sviluppo del territorio cilentano. Il rispetto delle regole, prima di tutto. E con esso la salvaguardia dell’ambiente e la volontà di fare di Pollica un comune esemplare dal punto di vista della qualità turistica e della sostenibilità ambientale.

Alla fiaccolata di ieri sera hanno partecipato diverse migliaia di persone. Cittadini, sindaci, uomini, donne, ragazzi e bambini. Hanno percorso la strada che dal municipio di Pollica sfocia al porto di Acciaroli. Con una fiaccola accesa, molti di loro. Con la morte nel cuore e la volontà di dimostrare con la propria presenza di essere dalla parte di chi, con ogni probabilità, si è opposto alle sporche dinamiche speculative e affaristiche col quale si sta cercando di infettare, invadere e assuefare i territori cilentani.

"Contro tutte le mafie. Il Cilento non rimanga in silenzio." Firmato "rete cilentana Labo 31", si legge su uno degli striscioni esibiti durante il corteo. Quando il silenzioso e potente serpentone di persone giunge a poche centinaia di metri da Acciaroli, la combinazione tra la luce solare che si va affievolendo, le fiaccole che acquistano progressivamente forza e definizione e il brusio composto che scandisce l’incedere quasi solenne dei cittadini, crea un’atmosfera densa, strana, piena di senso.

"Angelo Vassallo: i tuoi ideali continueranno con noi", è scritto in nero su un altro striscione.

"Hanno colpito al cuore il Cilento.", sussurra un signore anziano salutando un amico. "E’ un terribile avvertimento a tutto il territorio", sottolinea una donna sulla quarantina. All’ingresso del paese, su una parete, sono affisse le decine di manifesti di cordoglio e ringraziamento ad Angelo Vassallo, per la sua azione amministrativa convinta e appassionata, per la sua difesa ostinata della legalità. Al corteo, oltre ai tanti cittadini "semplici", partecipano praticamente tutti i sindaci del Cilento, diverse delegazioni di Comuni campani, numerose associazioni. A registrare e raccontare il tutto, ci sono tanti giornalisti e tante telecamere.
La fiumana di persone si è raccolta al porto di Acciaroli. E’ scattato un applauso lungo, forte, sentito. Un applauso di lutto e di speranza, durato diversi minuti.

Poco prima, un uomo che conosceva bene Angelo Vassallo, con il dolore e la rabbia pulsanti nel cuore, negli occhi e nella carne, ha detto con semplicità a chi scrive: "Angelo era uno tosto, perciò l’hanno ammazzato".

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