Cast internazionale per film a Camerota, ma strade invase da rifiuti ǀ FOTO
| di Francesco ChiricoSarà una Pasqua infelice per gli operai della Yele spa. A protestare, questa volta, sono i 14 operai di Marina di Camerota, tutti con famiglia a carico, che da mesi non ricevono stipendio. L’ultimo acconto lo hanno ricevuto a dicembre ma l’ultimo pagamento mensile risale a giugno. Da lì in avanti solo «promesse di pagamento mai mantenute» o comunque mai coperte del tutto: «Su 10 mensilità ce ne pagano 2», tuona un operaio, giunto alla disperazione.
Sono giorni particolari a Marina di Camerota, trasformata in un set per un cast internazionale. Si gira il film ‘Wonder woman’. Attori, cameraman, tecnici e registi hanno popolato le vie del paese. Ma ad accoglierli, da due giorni a questa parte, c’è una brutta sorpresa. Le strade di Marina sono invase dai rifiuti, gli operai della Yele sono entrati in stato di agitazione. Sembra che il Comune non abbia emanato alcun avviso e, quindi, i cittadini hanno lasciato i rifiuti per strada in attesa della raccolta. «Non lavoriamo fino a quando non ci pagheranno», spiegano. «Ci avevano promesso degli stipendi per Pasqua ma c’è un mandato di pagamento del Comune senza copertura» dice ai microfoni del giornale del Cilento un operaio. Da un accordo con la Yele spa è infatti il Comune a provvedere al pagamento degli stipendi agli operai ma le coperture, come raccontano i lavoratori, mancano. «Dalle informazioni che abbiamo coperture per pagarci non ce ne sono e se non trovano una soluzione sciopereremo ad oltranza», chiarisce un lavoratore.
Il Comune corre ai ripari Per evitare che le strade si trasformino in una discarica a cielo aperto il comune ha mandato alcuni dipendenti di una cooperativa locale a raccogliere i sacchetti. Si tratta di un camion con tre persone a bordo. Qualcosa è stato raccolto ma non tutto. «Noi stiamo facendo questa battaglia per gli stipendi che loro avevano promesso da mesi – si sfoga un operaio -. Adesso non ce la facciamo più, sono circa 10 mensilità che non riceviamo lo stipendio. Noi andiamo avanti ad acconti, se avanzo 10 mesi me ne pagano solo due, si va avanti così».
«Siamo tutti con la famiglia a carico, tutti abbiamo i figli. Chi ne ha 2, chi 3 o 4, capisci? È una situazione di merda, con rispetto parlando», sbotta un altro. Ma i sindacati? «Sono assenti, abbiamo cambiato varie sigle ma sembrano tutti schierati dalla parte del potente». «Questi se ne fottono, è stato sempre così. Siamo arrivati alla disperazione, non ce la facciamo più. Avevano promesso questi soldi dal mese di febbraio e siamo arrivati sotto Pasqua ma ancora niente – si sfogano gli operai -. Addirittura viene da noi un responsabile e il sindaco lo chiama pregandolo di convincerci ma noi lo abbiamo fatto capire chiaro che da qua non ci spostiamo. Delle cose assurde, che non esistono né in cielo né in terra».
I lavoratori raccontano poi di come, in diverse occasioni, siano arrivati ad avanzare 20 mensilità. «Con i soldi che hanno preso ci potevano tranquillamente liquidare, sono due anni che il comune fa i pagamenti diretti, cioè se prima il comune alla Yele doveva 60mila euro per una mensilità a me, a noi con 16mila euro ci pagano a tutti e 15. Non c’è la volontà di pagarci», concludono.
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