Castellabate, un campo ormeggio nella baia di Ogliastro Marina
| di Marianna ValloneLa realizzazione di un campo ormeggio in una zona così importante dal punto di vista marino come la Baia di Ogliastro Marina è un passo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e la promozione di un turismo sostenibile. Ad annunciare che presto si darà avvio alla creazione del campo ormeggio nella Baia di Ogliastro Marina, nell’Area Marina Protetta di Castellabate, è il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Un campo boe che non causerà danni alle praterie di Posidonia. Il poseidoneto presente in questa baia, infatti, è uno degli ambienti marini più ricchi e delicati del Mediterraneo, e la sua protezione è di fondamentale importanza per la biodiversità della zona.
Il progetto di realizzazione del campo ormeggio prevede anche la creazionedi un pontile, che consentirà ai diportisti di ormeggiare le proprie imbarcazioni e accedere comodamente alla costa per godere delle bellezze naturali e delle varie strutture presenti. Il pontile non sarà soltanto uno spazio di attracco per le imbarcazioni, ma diventerà un punto di riferimento per raggiungere facilmente i vari servizi offerti in zona. Il Parco nazionale del Cilento offre così un servizio pratico e soprattutto rispettoso dell’ambiente. La Posidonia ringrazia, ma non solo. Quel tratto di mare è anche popolato di specie rare e protette. La flora e la fauna di questo tratto di costa sono semplicemente straordinarie.
Nel fondale marino di Castellabate, è possibile ammirare sì la magnificenza della Posidonia Oceanica, ma è anche habitat protettivo per molte specie di pesci e crostacei. Madrepore, gorgonie, ricci di mare, briozoi e spugne costituiscono il sogno di ogni nuotatore appassionato di natura.
«Giunge così a conclusione un iter durato qualche anno, che ha visto la rimozione nella stessa Baia di Ogliastro di un’infinità di gavitelli agganciati a “corpi morti” non compatibili con l’ambiente. – spiega il presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Giuseppe Coccorullo – L’utilizzo dei campi boe è una soluzione semplice che permette al diportista di stare in rada facilitandogli le operazioni di ormeggio; sono stati studiati per la salvaguardia di fondali ricchi di vegetazione marina, dove l’uso dell’ancora può rovinare il fondale e infatti sono utilizzati soprattutto nelle aree marine protette. Sono veramente soddisfatto. – aggiunge il presidente Coccorullo – e per questo voglio ringraziare il direttore Romano Gregorio e gli uffici dell’Ente per l’ottimo lavoro svolto, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Capitaneria di Porto per la sensibilità dimostrata».
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, con le sue due Aree Marine Protette di “Santa Maria di Castellabate” e “Costa degli Infreschi e della Masseta“, è senza dubbio una delle aree protette nazionali ed internazionali di maggior pregio naturalistico, paesaggistico e culturale. L’Area Marina Protetta di Santa Maria di Castellabate, istituita nel 2009 all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, si estende su una vasta superficie di 7.095,00 ettari di mare e 2 ettari di costa, ed è un tesoro di biodiversità destinato alla preservazione della sua bellezza naturale. E’ suddivisa in tre diverse zone, ognuna sottoposta a un diverso regime di tutela ambientale e di conservazione, tenendo conto delle caratteristiche naturali e della situazione socioeconomica esistente. La Zona A, la riserva integrale, è la più tutelata e la balneazione è vietata. La Zona B, invece, consente la balneazione e la navigazione, a patto che la velocità non superi i 5 nodi. Infine, la Zona C presenta limitazioni circoscritte.
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