Castellabate, Fondazione Polito: sezione del museo dedicata al campione Agostino Di Bartolomei
| di Antonio VuoloLa Fondazione Polito inaugura una sezione del suo museo del calcio a Santa Maria di Castellabate, dedicata alla memoria di Agostino Di Bartolomei, in occasione del trentennale della sua scomparsa. Un omaggio per perpetuare il ricordo di un uomo e un atleta straordinario, che ha lasciato un segno indelebile nella storia della U.S. Salernitana 1919 e della Roma.
All’interno della nuova sezione del museo, i visitatori potranno ammirare la maglia originale di Agostino Di Bartolomei, generosamente donata dall’ex medico della Roma, Ernesto Alicicco, e un ritratto dell’illustre calciatore realizzato dal pittore Fernando Mangone.
Di Bartolomei è ricordato non solo per il suo talento e la sua intelligenza in campo, ma anche per la sua straordinaria personalità. Con il suo stile cartesiano, tanto nei gesti quanto nel pensiero, rappresentava una forza unica, un ammonimento contro la superficialità e la mediocrità. Il suo legame con l’allenatore svedese Nils Liedholm è passato alla storia come una perfetta sinergia tra immaginazione e tecnica, un esempio di eccellenza calcistica.
Agostino Di Bartolomei viveva a San Marco di Castellabate e amava profondamente il nostro mare. La sua connessione con il territorio e la sua passione per la natura circostante aggiungono un ulteriore strato di profondità al suo ricordo.
«Di Bartolomei era una forza percepita come estraneità. Era cartesiano: nei gesti e nel pensiero. Un calciatore complesso, che aveva classe, talento, intelligenza, e per questo si incastrò con un allenatore svedese: Nils Liedholm, insieme erano pianeta e satellite», ha dichiarato Davide Polito, presidente della Fondazione Polito. «Dove finiva l’immaginazione calcistica dello svedese cominciavano i piedi del romano, che sembrava uscito dalle poesie di Belli e Trilussa, un ammonimento, una sentenza contro la caciara e la romanità compiaciuta».
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