Castellabate, il ‘Brasiliano’ resta libero: respinta la richiesta di custodia cautelare

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Castellabate, il ‘Brasiliano’ resta libero: respinta la richiesta di custodia cautelare

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vallo della Lucania, Mauro Tringali, ha respinto la richiesta della Procura cilentana di aggravare le misure cautelari nei confronti di Bruno Humberto Damiani, noto come “il Brasiliano”. La decisione arriva dopo un presunto episodio che avrebbe coinvolto Damiani e la sua ex compagna, la quale lo accusa di atti persecutori.

Secondo quanto riportato, l’episodio risale al 19 febbraio scorso, quando la donna avrebbe denunciato di aver incontrato Damiani sul lungomare di Castellabate. L’uomo, secondo la testimonianza, avrebbe rallentato accanto alla sua auto mostrando dei documenti, che la donna ha interpretato come una provocazione. Poco dopo, Damiani si sarebbe fermato per pochi istanti davanti alla caserma dei carabinieri, proprio mentre la donna presentava denuncia. Quest’ultima ha poi consegnato ai militari un video registrato con il cellulare, in cui si vedrebbe il passaggio dell’uomo nei pressi della caserma.

La Procura ha interpretato il gesto come una violazione delle misure cautelari e una sfida alle autorità, chiedendo l’inasprimento della pena con la custodia in carcere. Tuttavia, il giudice Tringali ha ritenuto l’episodio non sufficientemente grave per giustificare un provvedimento così restrittivo. Sebbene abbia riconosciuto una possibile infrazione delle misure imposte, ha escluso che la situazione rappresenti una minaccia immediata alla sicurezza della donna.

Damiani, già noto alle cronache per essere stato coinvolto nell’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo – caso dal quale è stato più volte scagionato – resta quindi a piede libero, ma con il divieto di dimora nella provincia di Salerno. Tale misura, secondo il giudice, è sufficiente a garantire la tutela della presunta vittima, senza la necessità di un ulteriore inasprimento della pena.

L’uomo è difeso dall’avvocato Michele Sarno, che ha accolto con favore la decisione del tribunale. La vicenda, intanto, continua a far discutere, riaccendendo il dibattito sulla tutela delle vittime di stalking e sulle misure necessarie per garantire la loro sicurezza.

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