Castellabate, omicidio Silvia Nowak. Alibi compagno perde ‘forza’: «C’è un buco temporale»
| di Luigi MartinoContinuano le indagini sul tragico omicidio di Silvia Nowak, 53enne di origine tedesca, trovata morta e semi-carbonizzata lo scorso 18 ottobre a Ogliastro Marina. Tra gli aspetti più controversi dell’indagine spicca il vuoto temporale legato alla presenza del compagno 62enne della vittima, il cui alibi potrebbe non essere così solido come dichiarato inizialmente.
Il buco temporale
Secondo fonti investigative, dalle immagini delle telecamere di sorveglianza di un vicino, l’uomo non risulta visibile all’esterno della villetta nell’orario dichiarato. Egli sostiene di essersi addormentato su una sedia nel giardino poco dopo le 16, mentre Silvia lasciava l’abitazione. L’unica conferma a questa versione proviene dalla coppia di amici con cui la vittima e il compagno avevano pranzato, e che riferisce di aver lasciato l’abitazione intorno alle 15. Tuttavia, il 62enne appare nelle riprese solo alle 17:30, momento in cui, preoccupato per l’assenza di Silvia, si reca da un vicino ristoratore per chiedere aiuto. Questo intervallo temporale, in cui l’uomo non risulta ripreso, è ora al centro delle indagini condotte dalla Procura di Vallo della Lucania.
L’indagine prosegue: emergono dettagli sull’arma del delitto
La dinamica del delitto si delinea come particolarmente brutale. Gli investigatori ipotizzano che Silvia sia stata colpita alla testa con un’ascia o un martello, per poi essere ferita in altre parti del corpo mentre cercava di scappare. Secondo le ricostruzioni, il corpo sarebbe stato successivamente trasportato nel luogo del ritrovamento, una fossa nella pineta, dove l’assassino ha tentato di eliminare le tracce bruciando il cadavere. “Sarà determinante analizzare la profondità delle ferite per capire se a colpire sia stato un uomo o una donna,” ha commentato Felice Carbone, avvocato della famiglia Nowak. L’incendio deliberato potrebbe inoltre suggerire il coinvolgimento di più persone.
Gli inquirenti esplorano varie piste
Numerosi interrogativi rimangono ancora senza risposta. Gli investigatori si chiedono chi possa aver incontrato Silvia nel tragitto dalla villetta alla pineta e per quale motivo. Gli oggetti che la donna aveva con sé al momento dell’uscita, come il guinzaglio e la ciotola, sono scomparsi e non sono stati ritrovati sul luogo del delitto. In cerca di ulteriori indizi, i carabinieri hanno ripreso le perlustrazioni nella villetta della coppia, tuttora sotto sequestro, e nella pineta circostante, dove è stato rinvenuto il corpo.
Le risposte definitive arriveranno soltanto dai risultati delle analisi istologiche, attese nei prossimi giorni, che potrebbero aiutare gli investigatori a ricostruire in dettaglio il tragico destino di Silvia Nowak.
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