“Ci vediamo al castello di sabbia!”
| di Marisa RussoNel suo iter in ascesa Castellabate vede con gioia anche una sua immagine scelta per la copertina dell’elenco telefonico Pagine Bianche 2011, della provincia di Salerno. Non fermiamoci però all’immediato orgoglio di “esserci”, ma penetriamo nell’emozione che questa immagine offre e cogliamo il suo silenzioso invito alla cautela sul territorio. La foto di Lorena Salvati ha ottenuto il primo posto nel Concorso fotografico ”Passione Italia”,.nella sezione “Incontri Italiani”, organizzato da Seat Pagine Gialle, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il suo titolo è “Ci vediamo al Castello di sabbia”, anch’esso sintetico, suggestivo, plurimo richiamo. Tutti i nomi e recapiti raccolti nell’elenco sembrano simboleggiati da quei tanti granelli, uniti per formare un’unica realtà, la sabbia, divenendo anche loro un’unica realtà di abitanti di uno stesso territorio! Questa immagine ci conduce anche oltre, in un sogno fantastico, in un luogo dell’anima, captati da simboli eterni, immortalati in un attimo felice, colto da una forte sensibilità e con maestria. E’ l’ora del tramonto, in una serata settembrina, alla fine di un giorno, alla fine di una stagione, ma che si inserisce in una emozione eterna. Il colore si fonde, quel beige rosato della sabbia con quello delle pareti dello storico Palazzo Perrotti, tra bagliori naturali degli ultimi sprazzi di raggi solari e quelli artificiali delle luci degli ambienti interni vissuti. Quella morbida, tiepida, penetrabile sabbia, simbolo di utero accogliente, ancestrale desiderio al tenero rientro, nel recupero di una tutelata vita fetale, quel mare silenzioso in quel momento, quasi liquido amniotico protettivo, si fondono con quei spazi di habitat che parlano di storia, con quelle finestre illuminate aperte, che sembrano un invito a far penetrare quell’atmosfera per un inserimento auspicato. Le ombre dell’inconscio si fondono con le luci della coscienza, della razionalità, del desiderio che diviene esplicito, che diviene progetto. Quel Palazzo con la sua Torre diviene il Castello incantato, il Castello misterioso delle favole, il Castello dell’inconscio, il desiderio di un sogno che da irrealizzabile diviene realtà. Quella Torre eleva, dà la “fuga” per un protendersi verso il cielo, in una ricerca o in una esaltazione di quella spiritualità che quell’habitat, quel momento esaltano. Quella fusione di terra, sabbia, di mare, che suggerisce anche mondi sotterranei, misteriosi, e di cielo, inneggia alla Natura nella quale l’essere umano si trova così perfettamente inserito, tra luci ed ombre, tra coscienza ed inconscio. Brava Lorena Salvati, che ha captato ed esaltato l’identità di Castellabate e la porge a tutti come invito ad entrarvi in silenzio, cautamente, quasi ombra tra le ombre, richiamando anche alla fragilità di quest’armonia che può essere distrutta, come una mano maldestra o un “vento” sconsiderato può annientare ogni Castello di sabbia!! E’ invito a cogliere l’emozione, senza violentarla o turbarla, ad inserirsi con una profonda consapevolezza e solidarietà di esseri umani con simili destini, piccole vite, ma che siano capaci di cogliere particolari atmosfere che possono unire, come quei tanti sconosciuti nomi sono uniti in quelle Pagine Bianche…….vite tutte ancora da scrivere!!!!
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