La giunta comunale intitola una strada di Lago a don Giuseppe Diana
| di Federico MartinoEsattamente 16 anni fa moriva, stamattina (19 marzo) la giunta comunale di Castellabate con delibera n. 66 gli ha intitolato una strada della frazione Lago. Il parroco, in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata nel Casertano, fu brutalmente assassinato dalla camorra il 19 marzo del 1994 a Casal di Principe, nella sagrestia della chiesa di San Nicola di Bari, proprio nel giorno del suo onomastico e mentre si accingeva a celebrare la santa messa.
Da quest’anno la Regione Campania ha istituito una festa per le scuole in sua memoria. Ma ora anche il Comune di Castellabate decide di renderne tangibile il ricordo sul territorio della municipalità cilentana, attribuendo il suo nome a una via della frazione Lago finora priva di denominazione. Si tratta della strada che parte dall’angolo di piazza Madre Teresa di Calcutta e dai locali della chiesa e sale fino all’altezza del fabbricato Giannella.
«È un doveroso omaggio nei confronti di un sacerdote coraggioso che si è battuto per la legalità e per il rispetto delle regole, fino a sacrificare la sua stessa vita, pur di non piegarsi all’indifferenza di quello che accadeva intorno a lui», spiega il primo cittadino Costabile Maurano, che ha già invitato gli studenti a riflettere sull’esempio offerto da don Peppino Diana. E prosegue: «L’auspicio è che il suo sacrificio non sia stato inutile e i cittadini campani, ma prima ancore le amministrazioni, sappiano dire no a qualunque forma di camorra e si battano per il rispetto delle regole a tutti i livelli».
Il sacerdote, che era anche scrittore, è stato insignito alla memoria con una medaglia d’oro al valor civile il 19 ottobre 1994, con la seguente motivazione: «parroco di un paese campano, in prima linea contro il racket e lo sfruttamento degli extracomunitari, pur consapevole di esporsi a rischi mortali, non esitava a schierarsi nella lotta alla camorra, cadendo vittima di un proditorio agguato mentre si accingeva ad officiare la messa. Nobile esempio dei più alti ideali di giustizia e solidarietà umana».
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