Castelsandra, è polemica sul recupero: «L’ex hotel dei Nuvoletta deve andare giù»
| di Marianna ValloneLe villette abusive del complesso turistico Castelsandra a Castellabate sono state abbattute e, dopo un lungo iter, i lavori di sgombero dell’area sono stati completati. Al posto delle 27 villette sono stati piantati 300 alberi di pino. Altro epilogo, invece, per l’albergo di lusso che rappresenta il corpo principale del parco, sorgendo in una delle aree più belle della costa cilentana, sulla collina panoramica di San Marco, un complesso che venne confiscato alla camorra negli anni ‘90 e che da allora giace in stato di totale abbandono. Per quella struttura un protocollo d’intesa tra il Comune di Castellabate, il Parco Nazionale del Cilento e la Soprintendenza, ha definito in sinergia gli indirizzi per il recupero del complesso sottratto alla criminalità organizzata. Presente alla cerimonia che si è svolta martedì a Villa Matarazzo anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
Una decisione molto criticata. Il primo ad opporsi è stato l’ex presidente del Parco nazionale del Cilento, Peppe Tarallo, contrario al recupero della struttura. «Il vero rischio reale è che a essere recuperato può essere,insieme al Castelsandra,la presenza (e l’attività) della camorra ovvero un bene confiscato alla camorra rischia di esserle restituito. Con il trucco della finanza di progetto», ha detto Tarallo aggiungendo che «L’hotel Castelsandra è stato uno dei primi 5 ecomostri denunciati da Legambiente e forse è l’unico tra i 5 a non essere stato abbattuto. Fu oggetto di una poderosa e documentata denuncia del WWF nazionale firmata dall’allora Presidente Fulco Pratesi e tra l’altro subì una o due ordinanze di demolizione firmate dall’allora sottosegretario Galasso,autore,proprio in quegli anni della legge di tutela n. 431/85 che porta il suo nome».
Anche Legambiente si è schierata a favore della demolizione dell’ecomostro. «Per la giornata mondiale del suolo ci sarebbe piaciuta poterla festeggiare con la notizia dell’abbattimento di uno dei più famosi ecomostri in Italia: l’Hotel Castelsandra che deturpa da decenni uno dei luoghi più belli della Campania. Quell’area va sicuramente riqualificata ma non come si sta cercando di fare. L’ex hotel dei Nuvoletta deve andare giù, non ci sono altre soluzioni». Così Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania commenta la notizia della firma del Protocollo d’Intesa tra Comune di Castellabate, Parco Nazionale del Cilento e Soprintendenza, per il recupero del complesso sottratto alla criminalità organizzata. Legambiente segnala da anni nel suo rapporto Mare Monstrum la struttura del Castelsandra nella classifica degli Ecomostri ancora in piedi in Italia.
«La demolizione delle villette abusive del complesso turistico è sicuramente un’ottima notizia in un Paese che continua a storcere il naso di fronte alla riconquista della propria bellezza – prosegue Buonomo -. Ma la demolizione non può fermarsi solo ai manufatti minori del Castelsandra, ma deve riguardare anche il corpo centrale. Chiediamo al Comune e al Parco di fermare questo accordo e di riprendere il percorso già condiviso in passato con Regione e Governo centrale per la riqualificazione completa dell’area, a partire proprio dall’abbattimento di questo scempio. Diamo finalmente un segnale forte ai cittadini, della vittoria bellezza sull’arroganza del cemento. Dalle macerie dell’ecomostro del Castelsandra deve arrivare chiaro il messaggio: mai più condoni, mai più abusivismo, mai più regali all’ecomafie».
Intanto l’accordo è stato firmato.
«Importante giornata per Castellabate. – ha commentato il sindaco Costabile Spinelli – Conclusi i lavori di demolizione delle 27 villette abusive al posto delle quali sono stati piantati 300 alberi di pino. La cerimonia di oggi, alla presenza del ministro Galletti, restituisce alla legalità l’area del Castelsandra. La firma del protocollo d’intesa siglato con il Presidente Pellegrino e con la Soprintendente Casule apre un concreto scenario di programmazione condivisa che il Castelsandra attendeva da tempo. La visita del Ministro competente Gian Luca Galletti testimonia l’importanza e pone la giusta attenzione a quanto è stato fatto al Castelsandra e per questo gli siamo grati. Restituire alla comunità l’area dove sorgevano 28 villette abusive e parlare insieme al Parco Nazionale del Cilento e alla Soprintendenza, che ringrazio, della volontà comune di trasformare un bene confiscato alla criminalità in una risorsa per il territorio, rappresenta un esempio positivo di sinergia tra gli Enti».
«Il recupero del paesaggio inteso come bene comune, la bonifica di un’area dal grande valore e dalla bellezza naturalistica che si trova nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ci impone di agire, perché una tale situazione ferisce un territorio tutelato e protetto come questo», ha aggiunto il presidente Tommaso Pellegrino: «Siamo orgogliosi di contribuire ad un progetto condiviso, partito proprio da Castellabate e che verrà sottoscritto nel Centro di Promozione Riserve Marine e del Paesaggio Mediterraneo, con una proposta ecosostenibile e dal forte impatto simbolico».
©Riproduzione riservata