Cavecation: la tendenza estiva per sfuggire al caldo e godersi le Grotte di Pertosa-Auletta
| di Pasquale SorrentinoIn fuga dal caldo. E’ il trend che sta dominanado il turismo di questa estate rovente. Ma alle partenze verso i Paesi del nord, con rinunce a spiagge e bagni al mare, dalle Grotte di Pertosa-Auletta, nel Parco nazionale del Cilento, del Vallo di Diano e degli Alburni, patrimonio naturale dell’Unesco in provincia di Salerno, sta nascendo una nuova tendenza che potrebbe conciliare la voglia di fresco con l’abbronzatura. E’ la Cavecation, una contrazione di “cave” grotta e “vacation” vacanze. La ricerca del fresco, infatti, si realizza entrando nel cuore della terra, scendendo nel sottosuolo, dove temperature costanti di circa 15° e un’elevata umidità garantiscono il giusto refrigerio dall’afa estiva.
“E’ un fenomeno che stiamo registrando nell’ultimo mese, con picchi di richieste nelle giornate e nelle ore più calde – spiega Maria Rosaria Carfagna, presidente della Fondazione MIdA che gestisce le Grotte di Pertosa-Auletta – è un ottimo segnale per il il territorio perché conferma la varietà e complementarità della nostra offerta turistica. Infatti, i turisti che affollano in questi mesi la bellissima costa cilentana possono prendersi una pausa dal caldo alternativa e scoprire bellezze naturali uniche”.
Alla luce di queste considerazioni e per dar maggiore impulso al fenomeno, le Grotte di PertosaAuletta, nella settimana dall’11 al 18 agosto, prevista come la più calda dell’anno dagli esperti, lancerà l’iniziativa “Chill-Ticket” (biglietto rinfrescante), ovvero, applicherà uno sconto speciale agli ingressi di coppia nei giorni in cui le temperature supereranno i 35°. Ovviamente, l’iniziativa e la visita in grotta non soddisferanno solo la ricerca di fresco ma appagheranno anche la voglia di un’esperienza unica e ricca di cultura. Il sito di Pertosa-Auletta, infatti, presenta due unicità: sono le uniche grotte in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e sono anche le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio A.C.
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